La Filiera dei Grani di Casalborgone si racconta con un press tour di qualità

Casalborgone (To) – Lunedì 4 luglio 2022, sotto la regia di Coldiretti Torino e dell’organizzatore del Festival del Giornalismo Alimentare, Massimiliano Borgia, si é svolto un press tour di grande qualità dedicato alla filiera dei grani della collina torinese, in particolare al progetto del “Gran Dij Bric”, un grano tenero prodotto interamente da piccoli produttori della collina torinese, comcentrati nella zona del Chivassese e di Casalborgone.

Una giornata iniziata per diversi giornalisti e operatori della comunicazione già alle 8.30 a Porta Susa, prima del trasferimento a Casalborgone, che a partire dal 2016 é diventata piccola capitale del Grano tenero della provincia torinese, proprio con l’inizio di questo progetto che coinvolge ora più di dieci piccoli produttori per 140 ettari di terreno coltivato. Dopo un saluto con le autorità locali e i rappresentanti di Coldiretti Torino, la prima visita é stata proprio al Molino Casalborgone, un’azienda che ha scelto di “ritornare” al territorio, affiancando alle proprie linee produttive una dedicata ai grani teneri della collina piemontese.

A completamento ideale della mattinata, pranzo a Cascina Caccia nella vicina San Sebastiano Po, bene confiscato alle mafie, che rappresenta a pieno la volontà del territorio di provare a fare sistema per far crescere le proprie eccellenze. Nel pomeriggio, invece, si é svolta la parte più teorica di questo press tour di qualità. Una trebbiatura con dimostrazione delle tecniche attualmente impiegate dai produttori locali e una lezione dimistrativa sulle tipologie di farine impiegate nella filiera.

Il ritorno di un press tour di qualità, oltretutto in un settore come quello dei grani, che ha necessità di un racconto diverso e non omologante, rappresenta sicuramente un’iniziativa lodevole per il mondo della comunicazione piemontese e nazionale. La filiera dei grani “dij Bric” costituisce uno dei pochi esempi virtuosi in un sistema che, nella stagione 2022, ha segnato un calo produttivo del 30%, senza un significativo aumento della qualità media dei grani. Allo stesso tempo, però, la nostra testata ritiene che quella dei Grani delle filiere piemontesi sia una filiera ancora da sviluppare, puntando in modo ancora più netto su micro produzioni antiche e anche sulla formazione di nuovi mugnai sul territorio, in modo da rendere sostenibile anche dal punto di vista sociale una filiera produttiva che, in ogni caso viene incontro alle esigenze alimentari di un mondo totalmente cambiato negli ultimi mesi. Luigi M. D’Auria