Torino – Domenica 10 novembre si svolgerà, con eventi dedicati su tutto il territorio nazionale, la prima “Giornata Nazionale dell’Agricoltura”, istituita con la legge 24/2024 lo scorso febbraio. Il medesimo provvedimento istituisce, inoltre, la figura dell’agricoltore come “custode dell’ambiente e del territorio”.
Si tratta di un provvedimento la cui efficacia, a nostro avviso, é ancora tutta da verificare. Voluta fortemente dal governo Meloni e, in particolare, dal ministro Lollobrigida, la legge 24/2024 rappresenta una risposta alle tante proteste degli agricoltori che sono finite al centro delle cronache negli ultimi mesi. Una semplice giornata di festeggiamenti e consapevolezza, però, può rappresentare un semplice palliativo rispetto a filiere agricole in sofferenza sotto diversi aspetti.
L’istituzione di una giornata tutta dedicata all’agricoltura può costituire, in ogni caso, un momento importante per fare luce su alcuni aspetti di questo settore sociale ed economico di cui si parla troppo poco. Esistono, infatti, tante “agricolture” e tanti agricoltori diversi: da quella industriale fino alle microproduzioni, alle nicchie ecologiche e all’agricoltura di sussistenza (che costituisce ancora il 35% sul totale dell’agricoltura mondiale).
Sostenere gli agricoltori, valorizzandone il ruolo di “custodi” vuol dire, a nostro avviso, valutare l’impatto delle loro azioni al netto della semplice quantità di prodotti immessi nelle filiere alimentari. Solo combinando il sostegno ad un’industria responsabile dal punto di vista sociale a quello per le nicchie ecologiche e le piccole produzioni di qualità, infatti, l’agricoltura potrà davvero abbracciare un approccio agroecologico integrale.
Accendere i riflettori sull’agricoltura e gli agricoltori é, in ogni caso, sempre utile e la nostra testata sfrutterà questa occasione per celebrare ancora una volta i “custodi dell’ambiente e del territorio”, agricoltori che lavorano sul territorio per il territorio stesso, a partire dal GiardinOrtoFruttetOliveto di Mezzana della Terra, in cui terreni e paesaggi hanno subito, negli ultimi undici anni, una trasformazione di alto valore ambientale, volta a farne una vera e propria nicchia ecologica secondo la definizione presentata da Francesco Sottile nel suo “dalla parte della natura”. Donato D’Auria