Al Science Park di Lodi va in scena l’agricoltura del futuro
Lodi – Lodi non finisce di stupire in questo 2015. La città lombarda si sta confermando una delle più attive nell’organizzare eventi paralleli all’EXPO di Milano. Dopo l’apertura del Parco Tecnologico Padano, vera mecca italiana della ricerca in campo agricolo (inaugurato pochi mesi fa), arriva anche il campo di agricoltura sperimentale, dove si cerca di capire quali saranno i metodi più efficaci per coltivare la terra nel futuro e, anche, di far rivivere specie vegetali in via di estinzione. Guidato da un gruppo di ricercatori specialisti nel settore, il Science Park rappresenta un classico esempio di come scienza e agricoltura possano camminare di pari passo e dimostrare che ricerca in campo agricolo non significa soltanto OGM e ritmi di produzione industriali, ma anche rispetto delle coltivazioni di nicchia e delle persone che le praticano. È anche significativo che tutte queste iniziative arrivino proprio in concomitanza dell’EXPO: significa che, almeno Lodi, ha capito che l’Esposizione è una grandissima occasione di promozione del territorio e delle piccole eccellenze locali che, non avendo trovato molto spazio all’interno dell’Esposizione (una delle poche critiche che si può muovere all’organizzazione del grande evento), devono convincere il grande pubblico a visitarle per farsi conoscere. Per fortuna, il capoluogo della Provincia della “bassa” non è stato il solo ente locale a credere nell’EXPO, dato che anche la Regione Abruzzo, prima in Italia ad inserire il diritto al cibo nel proprio statuto, ha inaugurato un proprio spazio espositivo nel quartiere Brera e ha stipulato una collaborazione con Eataly, che consentirà ad alcune prestigiose statue di autori abruzzesi, come la Madonna del Latte di Campli, di far parte dello spazio arte curato dalla stessa Eataly e da Vittorio Sgarbi, che si è anche occupato dello Spazio Arte del Padiglione Italia, a nostro avviso un vero e proprio punto di forza dell’EXPO. A proposito di Padiglione Italia, è stato interessante sapere che tre start-up legate al mondo dell’agricoltura sostenibile e dell’ambiente hanno la possibilità di mettersi in mostra presso uno degli spazi più visitati dell’EXPO (il Padiglione Italia, appunto) dopo aver vinto un concorso indetto dalla Regione Lombardia. Finalmente, quindi, anche il mondo delle istituzioni si sta accorgendo delle start-up, realtà troppo spesso sottovalutate perché slegate dal mondo dell’industria classica. Tuttavia, se l’Italia non deciderà di utilizzare l’EXPO per mettere in mostra le realtà che la potranno tirare fuori dalla palude (start-up ed eccellenze del territorio), l’Esposizione stessa sarà servita a poco o nulla. Luigi M. D’Auria