San Giovanni in Galdo (Cb) – É stato un agosto importante, per le aree interne del Molise. Ai festeggiamenti tradizionali per la stagione estiva si sono uniti eventi culturali ed altri eventi uniti dalle tematiche dello sviluppo rurale e della progettazione di nuovi itinerari di turismo rurale, con particolare attenzione sui Tratturi, risorsa turistica fondamentale per questa regione italiana che rappresenta la cerniera ideale fra il mondo del Sud e quello del Centro del nostro Paese.
Tra i comuni maggiormente coinvolti, ci sono stati Toro, San Giovanni in Galdo e Campodipietra, attivissimi con le loro iniziative culturali e turistiche. Oltre ai Tratturi, si é parlato anche di prodotti che, dopo decenni di oblio, possono tornare protagonisti dell’enogastronomia molisana, come il Vino Tintilia, al centro del convegno “Vino é Vita. La cultura del Vino nella Valle del Teppino”. Un evento importante, che certifica la voglia del territorio di lavorare per lo sviluppo di un vitigno che, pur avendo molto da dire dal punto di vista enologico, resta ancora sconosciuto al di fuori del territorio molisano.
Come tradizione, invece, si é svolta a San Giovanni in Galdo la festa del Morrutto, giunta alla nona edizione, evento che ha deciso di contaminarsi con la rassegna “Campo-Jazz” in Galdo. Tra i protagonisti di questi eventi Daniele Michele, con il suo ristorante Re Artù, e Concetta Graziano, che punta a implementare il turismo locale con il suo progetto di B&B nel borgo molisano. Tra gli eventi che hanno caratterizzato la festa, anche la presentazione del libro “Le Poche Cose Certe” di Valentina Farinaccio, che ha presentato il suo secondo romanzo (edito da Mondadori) nell’ambito del suo tour italiano di presentazione.
Lo sviluppo del turismo rurale legato ai Tratturi passa necessariamente anche dalla nascita di “rotte” turistiche legate agli itinerari diversi da quello Lucera-Castel di Sangro (protagonista del Cammino sul Tratturo del Re), come la Celano-Foggia, che vede protagonista il comune di Santa Croce di Magliano, ai confini fra la Puglia e il Molise, che punta a diventare sede di una tappa fissa per tutti coloro che intraprendono la rotta di questo antico tratturo bovino che collegava l’Appennino con la Capitanata. Un progetto che, dunque, vede il piccolo comune molisano come punto nevralgico e obbligato a farsi trovare pronto nei prossimi anni.
Il prossimo 29 settembre, invece, in evidenza ci sarà il comune di Bojano, con la rotta della Transumanza ovina sulla direttrice Candela-Pescasseroli, che passa anche dal sito archeologico di Altilia. Il Molise, dunque, conserva l’opportunità di crescere e far conoscere le proprie eccellenze, ma per farlo ha bisogno di superare le polemiche e di lavorare per adeguare le eccellenze locali ad una nuova sensibilità turistica, che punta molto sul turismo rurale e sui prodotti enogastronomici d’eccellenza. Donato D’Auria