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Recensioni

C’é anche l’evoluzione dell’Agricoltura nella Storia del Cristianesimo

02 febbraio 2021

Torino – Provare a ricostruire duemila anni di storia del cristianesimo é certamente un obiettivo ambizioso. Gian Luca Potestà e Giovanni Vian ci hanno provato, realizzando una “Storia del Cristianesimo” (più volte rieditato dal Mulino) decisamente apprezzabile sia per gli studenti della materia a livello universitario, sia gli appassionati che intendono inquadrare in una cornice storica l’evoluzione di una delle grandi religioni monoteistiche.

In primo luogo, la storia del cristianesimo é una storia di grandi uomini. Da Paolo di Tarso (che determinò il primo incontro del cristianesimo con la tradizione greca e romana) a San Francesco, passando per Costantino e i vescovi carolingi, fino ai missionari Gesuiti dell’epoca moderna e ai partecipanti al Concilio Vaticano II, la storia tracciata dai due autori racconta idee e figure storiche che non possono essere ignorate anche dagli specialisti di altri periodi e discipline storiche.

Interessantissimi, inoltre, i capitoli che spiegano la capacità di adattamento della Chiesa alle diverse epoche storiche. Nei suoi primi secoli, infatti, il Cristianesimo fu una religione concentrata nelle città, non diversa dalla cultura romana del tempo. Dopo la caduta dell’Impero d’Occidente, invece, divenne una delle poche forme di cultura e potere radicate anche nelle campagne. In un mondo difficile come quello dell’Alto Medioevo, dove le città erano spopolate e solo il possesso della terra garantiva la sopravvivenza, ai vescovati si affiancarono i grandi monasteri, luoghi di studio e di cultura, ma anche di sperimentazione agricola e di capillare presenza della Chiesa sul territorio.

Mentre le pagine del libro scorrono, inoltre, il lettore può trovare chiavi di lettura importanti per leggere alcune delle grandi epoche di cambiamento della storia europea. Nel Duecento, ad esempio, mentre il Medioevo raggiungeva la sua fase più matura, nascevano i due grandi “ordini mendicanti”: Frati Minori (i Francescani) e Predicatori (i Domenicani). Gli autori, inoltre, non disdegnano uno sguardo storico e attento nei confronti di fenomeni più controversi, come la vendita delle indulgenze, il nepotismo e la componente di controllo sociale esercitato attraverso le confessioni e le confraternite.

Tracciare una storia del cristianesimo é, dunque, un esercizio storico e culturale interessantissimo. Il libro di Potestà e di Vian rappresenta, in questa ottica, una base di partenza importante, che consente di esplorare anche altre tematiche, raccontando la fame, le guerre e le evoluzioni di una delle più importanti istituzioni della storia umana, sia dal punto di vista dei suoi grandi protagonisti, ma anche gettando un occhio a quei protagonisti inconsapevoli, come preti di campagna, monaci copisti, contadini al servizio dei monasteri e oscure “bezzoche” del Seicento, di cui i documenti ci hanno dato notizia. Donato D’Auria

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