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Paesaggio

Solo Roero brinda al successo inaspettato di SoloVino

02 aprile 2017

SoloRoero brinda al successo di SoloVino

Santo Stefano Roero – Molto spesso le storie più belle sono quelle che ottengono un grande successo contro ogni pronostico (chi non ha sentito parlare del Leicester City di Claudio Ranieri). Una di queste storie é nata sabato 1 aprile 2017 a Santo Stefano Roero, comune cuneese che profuma di astigiano e torinese. L’associazione SoloRoero, creata da un piccolo gruppo di vignaioli di prima generazione che operano tra Santo Stefano e Canale (Alberto Oggero, Valfaccenda e Cascina Fornace), hanno deciso di organizzare un evento dedicato ai produttori di vino di prima generazione del nostro Paese.

Quello che, più che una degustazione o un “evento gourmet”, voleva essere un incontro tra produttori desiderosi di condividere esperienze e racconti, si é trasformato in un evento apprezzato anche dal pubblico, che ha riempito il salone polivalente di Santo Stefano Roero all’inverosimile, abbinando i vini ai prodotti tipici preparati dalla locale Pro Loco.

Dopo una mattinata tranquilla, che ha visto i ventuno espositori dividersi tra degustazioni e il convegno che ha dato il via alla manifestazione, il pomeriggio ha riservato grandi sorprese agli organizzatori, che si sono trovati ad accogliere anche cinquecento persone contemporaneamente. Alle ore sedici, poi, ha preso il via, presso la confraternita di San Bernardino, il convegno dedicato al Roero, territorio che, ricordiamolo, é Patrimonio dell’Umanita Unesco. Dopo l’intervento del geologo Edmondo Fabbri, abile a condensare in pochi minuti tutta la storia geologica di questo territorio (fondamentale per lo sviluppo dell’agricoltura successiva) é stato il momento dello storico Luciano Bertello, che si é concentrato sulla storia recente di questo territorio, soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della civiltà contadina roerina, celebre soprattutto per i suoi vini bianchi (come l’Arneis), ma produttrice anche di grandi rossi, come il Roero, e di altri frutti, come le fragole e le pesche, a tratti protagoniste della storia di questo territorio.

Infine, la chiusura del convegno é stata affidata a Francesco Monchiero, Presidente del consorzio di tutela dei vini del Roero, riconosciuto ufficialmente nel 2013 e in grado di unificare la tutela sia del Roero Arneis che del Roero rosso. Dopo molti anni in cui questo territorio ha patito una sorta di complesso di inferiorità nei confronti della Langa, soprattutto quella dei grandi Nebbioli, si sente nell’aria una grande voglia di riscatto e di sfruttare le ricchezze del territorio per incanalare flussi di turismo consapevole. Il Roero, infatti, non é coltivato e sfruttato dal punto di vista agricolo come le Langhe e il Monferrato e presenta ancora diverse vallate vergini.

Alle ore 18, quando avrebbe dovuto finire la degustazione, molte persone affollavano ancora il salone comunale, a testimoniare il successo riscosso dall’evento. Anche se a caldo gli organizzatori si sono detti provati e disposti ad organizzare soltanto un evento biennale. Siamo sicuri, tuttavia, che, ripensandoci a mente fredda, non vorranno disperdere il patrimonio di conoscenze ed esperienze fatte nel corso di questo splendido e sorprendente evento. Luigi M. D’Auria


Alberto Oggero e una sua collaboratrice al padiglione degustazione di SoloVino

(Foto: Sebastiano Spina)

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