Tonengo di Mazzé (To) – Domenica 26 maggio 2024 a Tonengo di Mazzé, nel cuore del Canavese, si é svolta la seconda edizione della rinnovata tradizione della “Fera Dij Caplin”. Si tratta della tradizionale festa di apertura dei lavori estivi, festeggiata tradizionalmente dai contadini e dalle famiglie del territorio. Il caplin, dal piemontese letteralmente “piccolo cappello”, era il copricapo estivo tipico dei contadini, dal quale é stata mutuata la celebre paglietta, celebrata e indossata da tutti fino al primo Novecento.
Elemento centrale, dunque, del calendario locale, la Fiera tradizionalmente chiudeva il tempo Pasquale e la primavera, aprendo quello dei raccolti estivi e della fienagione. A Tonengo, frazione del comune di Mazzé, l’evento dedicato ai caplin affonda le sue radici nei secoli passati, e questo rito si é celebrato annualmente fino agli anni Ottanta. Dopo un periodo di oblio, é tornata a svolgersi negli ultimi anni, con una fiera di prodotti del territorio.
Attivissima per la rinascita e per l’organizzazione dell’evento é una delle attività più significative del territorio, la RistoMacelleria “la Ciccia” di Tonengo di Mazzé. Una realtà che affonda le sue radici in una storica macelleria del territorio, che da undici anni rappresenta un punto di riferimento per gli amanti della carne, del vino e di tutta la cucina Canavesana di qualità.
Un punto di riferimento sul territorio, quindi, centrale non solo per la cucina ma anche per le tradizioni locali. Per la scelta dei prelibati tagli di carne é necessario fidarsi di PiGi Mensa, terza generazione di macellai, in cucina la moglie Gloria guida una brigata tutta femminile di alto livello. Un pasto alla Ciccia rappresenta una splendida immersione nella cultura gastronomica della carne e dei vini piemontesi, ai quali, a nostro avviso, si prestano abbinamenti con tanti prodotti anche non locali selezionati da piccoli produttori dei territori, lavorando, ad esempio, sulla cultura dell’olio di qualità. Donato D’Auria