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Eventi locali

Finalmente protagonista anche il grano "Senatore Cappelli"

08 luglio 2015

Finalmente protagonista anche il grano “Senatore Cappelli”


Ascoli Satriano (Foggia) – Era il 1915 quando, dopo aver promosso un’importante riforma agraria, il Senatore del Regno Cappelli decise di dare un ulteriore impulso allo sviluppo agrario del nostro paese.  Il senatore contattò, infatti, un importante genetista agrario del tempo, Nazareno Strampelli, con l’incarico di creare una varietà nuova, più produttiva, da distribuire ai contadini meridionali. Il risultato di questo lungo processo di sperimentazione fu, appunto il grano “Cappelli”, che negli anni ’30 divenne così diffuso nel sud e nelle isole, in particolare in Puglia e Basilicata, da essere considerato “razza eletta” dai gerarchi fascisti che si occupavano della “Battaglia del Grano” per conto di Benito Mussolini. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia, le nuove tecnologie e scoperte nel campo della genetica mandarono, di fatto, in pensione il grano Cappelli, considerato improduttivo a causa di una resa poco elevata e, soprattutto di un’altezza cospicua (intorno al metro e ottanta) che lo rende poco robusto, causa di numerosi problemi durante la fase di raccolta. Insomma, in nome della produttività a tutti i costi (che insieme al mito della monocultura del grano ha, spesso, rovinato un paesaggio agrario unico al mondo come quello nostro Meridione) il Cappelli è stato dimenticato dalle nuove generazioni di contadini, nonostante i loro nonni lo considerassero il grano più nobile della loro generazione. Oggi, per fortuna, grazie alla sua alta tollerabilità e allele sue proprietà organolettiche, il grano “Cappelli” sta tornando ad essere impiegato da molti coltivatori che fanno del biologico una scelta non di marketing ma di vita, soprattutto nella zona di Corato e Altamura. Per quanto riguarda il nord della Puglia, invece, la presenza del grano “Senatore Cappelli è attestata presso alcuni coltivatori di “Mezzana della Terra” di Ascoli Satriano, in Provincia di Foggia, dove è coltivato con metodi biologici su una piccola superficie di due ettari circa. Insomma, dopo tanti anni di oblio il grano “Cappelli” sta tornando, finalmente, ad essere considerato dagli agricoltori. Luigi M. D’Auria.

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