Scoperchiamo la pentola
Ba & Ba bere bene a Torino Barolo e Barbaresco e sempre più difficile, meno male che c'e l' AIS di Fabio Gallo che per un giorno ci fa ritornare Re e Regine
08 aprile 2016
Ba & Ba bere bene a Torino Barolo e Barbaresco e sempre più difficile, meno male che c’e l’ AIS di Fabio Gallo che per un giorno ci fa ritornare Re e Regine.
Palazzo Carignano A Torino per un giorno si tornano a bere grandi Barolo e Barbaresco,a Palazzo Carignano in uno scenario da Re e Regine tra grandi affreschi e arazzi va in scena Ba & Ba, il merito e come sempre da attribuire all’ organizzazione dell’ Ais (Associazione Italiana Sommelier) brillantemente guidata dal duo Gallo – Carosso, elementi dai palati e dal naso fine, professionalità eccellenti che guidano un nutrito gruppo di uomini e donne Sommelier che hanno il grande pregio di insegnare alla gente bere meno ma bere più buono e di qualità. Proprio quest’ultima, la qualità e quella che ormai da anni e venuta meno nel tessuto di distribuzione urbano e della provincia, di questi eccellenti vini, non e facile vendere il Barolo e tanto meno il Barbaresco, ma anche questa e una sfida dove siamo venuti meno troppo in fretta, si mi dispiace parlare di questo momento, ma bisogna farlo, perché altrimenti i nostri vini di Langa andranno sempre di più appannaggio nel mondo e non verranno goduti nella Regione dove nascono. Dico questo con cognizione di causa, perché conoscendo numerosi agenti, ho interpellato loro, e gli stessi hanno lanciato il grido di allarme, e difficile vendere questi vini, ogni anno ne prenotiamo sempre di meno, le enoteche, i ristoratori, gli operatori che rischiano mettendo in casa assortimenti di quantità ed etichette di questi vitigni si contano su poche mani, poche bottiglie,il mercato e proiettato verso altri vini Nebbiolo ma sopratutto la vendita di Barbera, che certamente non disdegnano perché una buona Barbera e sempre tanta roba come direbbero i più giovani. Proprio i più giovani il cui consumo di alcolici e molto aumentato meriterebbero di avere in famiglia tanti Fabio Gallo, tanti Carosso, tanti sommelier che li educano, che li indirizzano bere bene, e gli impediscono di finire nella rete della tanto decantata movida torinese, che mio malgrado propone prodotti scadenti, di bassa qualità, un vero spot negativo per il mondo del vino. Per queste ragioni, abbiamo non solo apprezzato l’ evento organizzato splendidamente nel cuore della nostra città, ma sostenuto lo stesso perché crediamo che in questo caso non si tratta più di bere vini, di degustare in anteprima le annate 2012 del Barolo e del Barbaresco, ma di essere stati presenti ad una vera e unica lezione di cultura del mondo del vino, di quello che c’è dietro la storie di questi due fiori all’ occhiello del nostro settore viticolo nel mondo. A farlo sono stati 120 produttori la quasi totalità del territorio,bella presenza, le migliori etichette, quelle che hanno fatto la storia, quelle emergenti, quelli definiti i nuovi barolisti, quelle che ormai presentano nelle loro file le nuove generazioni, sono finiti i tempi in cui trovavi sbicchierare al tavolo il produttore dell’ etichetta in persona, con il suo sapere, con la sua umanità, con la passione e diciamolo anche con una buona dose di sentimento, oggi il controllo delle attività di degustazione, promozione Marketing e in mano agli eredi che siano figli maschi o femmine cambia poco, sono i ragazzi della generazione 2.0 Barolo e Barbaresco, quelli dei social, quelli che viaggiano, che parlano diverse lingue e ormai guardano con normalità ai luoghi più distanti del pianeta, Sidney, New York, Shangai, Tokio, Dubai come noi guardavamo a La Morra, Monforte, Serralunga, Barolo, Barbaresco, Treiso, Neive vent’anni fa. I tempi cambiano, le cantine sono evolute, il mercato non e più locale ma internazionale, i prezzi forse non sono più per tutte le tasche e di questo dobbiamo prendere coscienza, non e più un vino per tutti ma un vino per l’ elitè, e se per questo motivo siete fortunati da potervelo permettere, vi segnalo la mia personale classifica dei tre migliori Barolo e Barbaresco che ho avuto la fortuna di bere una settimana prima di Verona, la data del Vinitaly e alle porte, il successo di pubblico della kermesse torinese e un buon segnale per le nostre aziende, che meritano più successo, più internazionalità, nel mondo perché il territorio delle Langhe non ha nulla di meno rispetto alla Toscana e oserei dire verso i grandi vitigni francesi, senza dimenticare Torino. Luigi Massimo Pavanello
Barolo Brunate 2012 Azienda Agricola Enzo Boglietti La Morra ( CN)
Barolo Rocche dell’ Annunziata 2012 Renato Corino Frazione Annunziata La Morra ( CN )
Barolo Gramolere 2012 Alessandria Fratelli Verduno ( CN)
Barbaresco Bioto Riserva 2011 Rizzi Treiso ( CN )
Barbaresco 2012 Cantina del Pino Barbaresco ( CN )
Barbaresco Asili 2013 Ca’ del Baio Treiso ( CN)