seguici anche su

MENSILE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI TORINO N° 6 DEL 25.02.2014 - DIRETTORE RESPONSABILE DONATO D'AURIA

Agroalimentare

Spumante a base Nebbiolo in rassegna ad Alba

09 aprile 2017

Spumante a base Nebbiolo in rassegna ad Alba

Alba – Anche i territori più celebri ed apprezzati dagli appassionati di vino possono riservare grandi sorprese. Le Langhe e il Roero, diventati patrimonio dell’Umanità Unesco, sono universalmente conosciute per dei prodotti simbolo di tutta l’enogastronomia piemontese. Difficile, infatti, non associare le Langhe (soprattutto quelle più vicine ad Alba) ai grandi Nebbioli, come il Barolo e il Barbaresco (sempre più quotato presso i mercati internazional), così come é difficile negare il forte connubio tra Arneis e Roero.

Proprio in questi territori, tuttavia, esistono delle nicchie di produzione che meritano rispetto e attenzione da parte della stampa specializzata e non solo. Tra questi, è impossibile non citare le bollicine a base Nebbiolo “Metodo Classico”, che non hanno ancora raggiunto la fama dei grandi spumanti nazionali, ma si stanno imponendo tra i consumatori più attenti, che ne apprezzano la capacità di esplorare territori produttivi ancora vergini per un vitigno celebre come il Nebbiolo. 

Proprio per celebrare  far conoscere questo prodotto, lunedì si é svolta una degustazione di bollicine “Metodo Classico” a base  Nebbiolo ad Alba, vera e propria capitale del vino piemontese. Prima si é svolto il convegno vero e proprio presso l’hotel Calissano, poi la degustazione, abbinata a prodotti tipici piemontesi, presso l’ottima osteria “il Vicoletto” nella parte antica della città, nella zona del Duomo. Oltre a diversi giornalisti e operatori del settore (come alla manifestazione SoloVino, erano presenti anche produttori di vini tradizionali interessati a vedere cosa stavano facendo i loro “fratelli minori”), erano presenti venti produttori, tra cui anche alcuni alessandrini e un valdostano, molti dei quali hanno deciso di puntare molto su questo prodotto.

Da segnalare, inoltre, che questo incontro sia arrivato ad una settimana da Vinitaly, appuntamento dove, di solito, viene esposta l’Italia del vino più celebre è conosciuta anche all’estero. Il nostro settore vitivinicolo, tuttavia, non é fatto soltanto dai vini più conosciuti, ma anche dai tentativi di proporre qualcosa di nuovo e di altà qualità. Probabilmente, pochi anni fa in pochi avrebbero immaginato che si potesse fare un vino frizzante sfruttando un vitigno da cui nascono vini quasi “da meditazione”. 

Nel futuro, invece, eventi come questo potrebbero moltiplicarsi. Grazie al progetto “Nebbione”, iniziato proprio da alcuni dei produttori presenti nella serata di lunedì 3 aprile, potrebbe aiutare questo prodotto a crescere, ricevendo anche dei riconoscimenti formali, sempre molto importanti nel mondo del vino. Nei prossimi anni, poi, potrebbe esserci spazio anche per prodotti che oggi sono considerati di nicchia: come testimoniato dalla vicenda di Barolo e Barbaresco, il mondo del vino premia chi lavora pensando al futuro. Luigi M. D’Auria


Sara Vezza e Angelo Negro a Bollicine a base di Nebbiolo

(Foto: Sebastiano Spina)

Bando Microbiota - Cibo, Microbiota e Salute