I piatti e le stoviglie del 700 / 800 in mostra a Torino fino al 7 ottobre

I piatti e le stoviglie del 700 / 800 in mostra a Torino fino al 7 ottobre
Il Piemonte raccontato attraverso piatti e stoviglie che fra ‘700 e ‘800 innovarono produzione e commercio,piatti ormai in via di estinzione, veri e propri cimeli per chi ne possiede uno autentico, come quelli esposti nella mostra che aprirà domani negli spazi della Biblioteca della Regione Piemonte curata da Piero Gondolo della Riva noto collezionista di questo genere. La mostra resterà aperta fino al 7 ottobre la riproduzione esposta presenta dei piatti che riproducono dei fantastici scorci di Torino e del Piemonte, paesaggi, monumenti, piazze e vie del centro storico e non solo, una collezione di carte geografiche risalenti ai primi ventanni dell’800″.
Anche la storia e rievocata attraverso l’epopea napoleonica, che aveva a suo tempo ispirato la creazione di molti oggetti, come quelli di un altra realtà francese la manifattura di Montereau che raffigurano la morte del generale Desaix a Marengo e immortalano alcune battaglie svoltesi in Piemonte.
Spazio anche alle produzioni di casa nostra, sono esposti pezzi della manifattura torinese Dortu,nata nel 1824 tra il ponte del Po e la Vigna della Regina,che nel suo vasto repertorio dell’ epoca, raffigurò palazzi d’epoca, castelli piemontesi, dal Valentino alla Reggia di Venaria, e tanti altri monumenti come la Basilica di Superga che si affaccia su Torino, questo e senz’altro uno dei soggetti che vi sarà capitato di vedere di più nei tanti mercatini dell’ antiquariato sparsi sul territorio della nostra Regione, l’ importante e saper riconoscere l’ autenticità degli stessi, da quelli falsi e di qualità e manifattura inferiore che non rappresentano nessun valore per i collezionisti. Sono piatti,stoviglie che una volta si vedevano nei vecchi ristoranti sabaudi come San Giorgio, Dogana Vecchia, Il Cambio, dove apparecchiare il tavolo, allestire la mise en place era molto più che una semplice formalità.era un gesto di galateo e accoglienza che ogni tanto ci piacerebbe rievocare ancora oggi, per ogni informazione www.regione.piemonte.it . Luigi Massimo Pavanello