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Dieci Righe

Latte in polvere nelle produzioni casearie: una storia infinita

25 luglio 2015

Latte in polvere nelle produzioni casearie: una storia infinita

Torino – Era il 1974 quando il Parlamento Italiano approvò, al termine di lunghe sedute, una legge che vietava l’utilizzo di latte in polvere nelle produzioni lattiero-casearie. Ancora oggi si può dire che quella fu una legge di portata epocale. Infatti, per la prima volta nella nostra storia il nostro Paese si rese conto dell’esigenza di salvaguardare le produzioni agroalimentari di qualità, anche di prodotti che finiscono sulla tavola di tutti, come il formaggio. Da quel giorno l’agroalimentare é diventato un tema sempre più centrale e “sentito” da consumatori e politici, ma purtroppo ciò non basta a difenderlo dagli attacchi di coloro che pensano solo alla quantità, come i lobbisti di certe multinazionali. Infatti, l’Unione Europea vuole obbligare l’Italia a revocare quella legge, che va in controtendenza rispetto alle nuove direttive europee, che non salvaguardano i piccoli produttori ma le grandi lobby, in particolare tedesche e francesi, che producono latte in polvere ed usano questo potente mezzo per governare una parte del mondo del food. Ora, va bene che il latte in polvere é stato  anche utile in molte campagne contro la fame nel mondo è la mortalità infantile, ma questi ultimi sono casi troppo limite per essere considerati punti di forza di quest’ultimo. A mio avviso, quest’ultima riforma serve solo ad aiutare gli stessi speculatori che, dopo la crisi delle banche, stanno cercando di fare soldi con il business del momento, quello legato al mondo del cibo. Luigi M. D’Auria

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