Il Salame di Turgia, Eccellenza del Canavese

Torino – Molto spesso, é possibile raccontare la storia di un territorio anche attraverso i propri prodotti tipici. È il caso del “Salam ed Turgia”, un prodotto tipico del canavese che consente di tracciare una storia delle tradizioni alimentari (e non solo) di questo territorio, oggi parte della Provincia di Torino, con una storia importantissima alle spalle, tanto che su di esso si estendeva gran parte del territorio del Re Arduino d’Ivrea, vissuto fra il X e l’XI secolo.

Nel passato, diversi trattati di cucina e tradizioni culinarie hanno dimenticato questo prodotto così speciale. Per recuperare, almeno in parte, Andrea Fontana ha deciso di scrivere “El Salam ëd Turgia”, un libro molto agile che si propone di illustrare brevemente la tradizione degli insaccati nel Basso Canavese, aggiungendo al termine un breve ricettario a cura di Domenico e Marinella Musci.

Prima di diventare a tutti gli effetti un insaccato “gourmet”, il salame di Turgia era un “piatto povero”. Realizzato con carne bovina da latte “a fine carriera” (come scritto nel libro), arricchito con una base di patate e, talvolta, con altri tipi di carne, questo salame si inerisce nel solco della cucina dei poveri, di cui costituiva una delle poche ricette a base di carne. In un’area agricola e pedemontana come quella del basso Canavese e delle valli di Lanzo, una ricetta come questa era “un lusso” per le classi contadine, ma anche un piatto che poteva arricchire una dieta spesso scarsa e poco varia.

Per degustare un ottimo “Salam ëd turgia”, consigliamo la “Ciccia” di Tonengo di Mazzé, proprio nella zona del basso canavese. Guidata da Piergianni Mensa e dalla moglie Gloria, questo incrocio fra una macelleria e un’osteria di qualità é la nostra scelta migliore per degustare piatti di cane della tradizione di questa zona piemontese. Donato D’Auria