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Eventi internazionali

Primo Press Tour della storia al Centro Ricerche sul Riso

15 ottobre 2016

Primo press tour della storia al Centro Ricerche sul Riso

Castello d’Agogna (Pavia) – Mercoledì 12 ottobre 2016 è stata una giornata storica per gli operatori del settore agroalimentare italiano. Per la prima volta nella storia, infatti, l’Ente Nazionale Risi ha organizzato un “Press Tour” al Centro Ricerche sul Riso, nella sede del Castello d’Agogna, situato vicino a Vigevano. Obiettivo della giornata, oltre a far conoscere meglio questa splendida realtà, era fare un punto della situazione sulla stagione 2016, giunta ormai nelle fasi più calde, anche a causa dell’arrivo di importanti perturbazioni autunnali.

Dopo  l’arrivo al Centro Ricerche, i presenti hanno potuto assistere, presso Villa San Espedito, ad uno show cooking dello chef Andrea Ribaldone, che ha proposto risotti e piatti in cui il riso, ovviamente, era il protagonista principale. In seguito, grande visita ai campi sperimentali del Centro Ricerche (in totale 60 ettari di terreno), dove agricoltori e ricercatori coniugano innovazione e tradizione. Nei terreni, infatti, é ancora possibile trovare qualità di riso quasi scomparse (sono presenti nella “Banca Germoplasta” tutte le varietà coltivate in Italia da metà 800 ad oggi) e vedere le mondine all’opera, ma anche sperimentare delle tecniche di coltivazione innovative, che prevedono l’uso di droni, anch’essi ammirati dai presenti al “press tour”.

Oltre alla visita, tuttavia, i presenti sono stati chiamati a raccolta anche per conoscere i dati relativi alla prima parte della stagione di raccolta, i cui ritmi di lavoro sono aumentati vertiginosamente quando si é capito che verso metà ottobre sarebbero arrivate importanti precipitazioni. In caso contrario, il nostro Paese avrebbe subito un danno economico importante per il nostro Paese, che é il principale produttore di riso di tutta l’Unione Europea, nonché il principale consumatore, visto che il consumo pro capite di riso del nostro Paese sfiora i 6 chilogrammi annui.

Nonostante la grande produzione e la presenza di grandi industrie (solo sei aziende su cento del settore risicolo mettono in commercio più del 50% del riso italiano), il riso italiano fatica, soprattutto a causa della concorrenza (definita sleale dall’Ente Risi) dei prodotti a basso costo provenienti da Cambogia e Vietnam, che negli ultimi anni hanno iniziato ad esportare anche prodotti già inscatolati e pronti per essere immessi sul mercato. Questo incremento é stato possibile grazie agli accordi firmati dall’Ue con questi paesi (risalenti al 2009), che hanno cancellato ogni tipo di dazio sui prodotti alimentari e non solo.

L’Ente Risi ha deciso di organizzare una riunione con tutti gli altri Paesi Europei produttori di riso con lo scopo di chiedere all’Europa il ripristino dei dazi, tornando così a favorire e a proteggere i produttori europei. A nostro avviso, non sarà facile ottenere l’abrogazione di un provvedimento così importante (soprattutto per i Paesi asiatici, che non starebbero certamente a guardare), ma sarebbe, allo stesso tempo, molto importante dare un segnale forte ai produttori europei, già penalizzati dalla Pac relativa al periodo 2014-2020. Gli accordi con nazioni extra-europee, infatti, dovrebbero promuovere, e non penalizzare, i prodotti tipici di ogni Paese della Ue, soprattutto quelli italiani, che sono tra i più apprezzati nel mondo, ma anche tra i più contraffatti. Donato D’Auria


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