Finalmente anche l’Italia scalda i motori in vista dell’EXPO
Milano – Come dice il titolo, finalmente. Dopo anni in cui si è parlato dell’EXPO soltanto come di una grande occasione solo in termini astratti, ma mai in maniera concreta, possiamo dire che l’Italia si sta finalmente preparando ad ospitare l’Esposizione Universale. Più avanzano i lavori, infatti, più crescono le iniziative e i progetti correlati all’EXPO. Questi progetti sono quanto mai importanti, perchè il rischio era proprio quello di trasformare l’esposizione in un luogo dove i visitatori non avessero alcuna possibilità di incontrare realmente le ciò che sarà presentato dagli espositori italiani, limitandosi a girare attraverso una grande fiera sterile dal punto di vista delle idee e dei contenuti , buona solo a mettere in mostra le attuali eccellenze presenti e passate, senza pensare minimamente al futuro. Per fortuna questo pericolo è stato scongiurato e ormai si moltiplicano i bandi per ospitare conferenze nei vari cluster tematici dell’EXPO e, per fortuna, anche le esperienze sul territorio correlate all’Esposizione. Proprio lunedì 16 febbraio è stato presentato all’EXPO Gate di Milano (spazio inizialmente sottovalutato ma ora vero e proprio laboratorio di idee) un interessante progetto presentato da numerose istituzioni di Lodi e Provincia, improntato su interscambio di visitatori tra EXPO e territorio lodigiano. Presso il Parco Tecnologico di Lodi si svolgerà in marzo, infatti, un foruminternazionale di importanza strategica nel campo della tecnologia applicata al campo dell’agricoltura sostenibile. Questo sarà uno degli eventi più importanti del pre-Esposizione, tuttavia le istituzioni lodigiane non intendono fermarsi qui, dato che organizzeranno delle gite a tema alla scoperta del Parco dell’Adda e, soprattutto, presso lo stesso fiume sarà costruita una vera e propria “Cattedrale Vegetale”, uno spazio polifunzionale a forma di cattedrale gotica che crescerà insieme alle piante che ne delimiteranno il perimetro. Un esempio davvero da imitare, perchè dimostra in maniera esemplare come la natura possa integrarsi perfettamente con l’agricoltura umana.
Sempre in prima linea nel lotto di chi promuove l’EXPO c’é Slow Food, che si impegnerà in prima persona con un padiglione dalle misure importanti, ben 3500 metri quadri. In questo spazio ci sarà una zona dedicata a conferenze e workshop che svilupperanno temi riguardanti il cibo e quel “Nutrire il pianeta” che sarà il tema portante di questa Esposizione Universale. La novità dello spazio espositivo non sta tuttavia nei workshop, ma nelle scelta di inserire uno spazio degustazioni di altissima qualità, dedicato a tutti quelli che vogliono “assaggiare” l’Esposizione. Per quanto riguarda le aziende agricole italiane non si può dimenticare il prezioso lavoro che stanno svolgendo Cibus e Federalimentare nell’allestire un padiglione che iconvinca i visitatori stranieri a scoprire zone del nostro Paese fuori dai tradizionali circuiti turistici. Insomma, finalmente l’Italia si sta distinguendo in positivo nell’organizzazione di un evento che potrebbe, davvero, aiutare il nostro Paesea cambiare marcia. Luigi M. D’Auria