Tanta pasta e moltissime delizie al Ristorante “Pasta e Basta”
Torino – È estremamente difficile per gli amanti del buon cibo scegliere un vero e proprio ristorante preferito. Di solito questa categoria di persone, infatti, tende ad eleggere diversi luoghi di ritrovo dove consumare pasti luculliani con amici o anche da soli. “Lì ci vado per il fritto di pesce, mentre in quella Piola ci vado solo per gli agnolotti”, è uno dei ritornelli “da bar” più diffusi. Volendo rimanere fedeli a questo rito profano degli amanti del buon cibo, ci sentiamo di consigliare a tutti quelli che non si tirano indietro di fronte ad un piatto di pasta invitante quanto grande nelle proporzioni un ristorante dove la qualità è sempre presente: il “Pasta e Basta” di Torino. Molti torinesi lo conoscono già, ma per beneficio dei nostri dodici lettori disseminati in altre parti d’Italia, ricordiamo che “Pasta e Basta” si trova all’incrocio tra Via Madama Cristina e Piazza Arturo Graf, a sud del quartiere semi centrale di San Salvario. Aperto nel 1992 da Nicola Miscione, ex gestore di una società di leasing che ebbe l’idea di proporre la pasta come piatto unico in alternativa alla pizza. Da allora il locale si è costruito una solida reputazione tra tutti quelli che sono desiderosi di mangiare una buona pasta, magari abbinata ad una bruschetta o ad un buon dolce della casa. In quanto frequentatore abituale, mi sento di proporre ai nostri lettori alcuni piatti che sono, a mio avviso, cucinati in maniera magistrale dallo chef storico del locale Andrea. Il primo è la chitarra, da non confondere assolutamente con i banali spaghetti, essendo di dimensioni diverse, cucinata con un sugo all’abruzzese, in cui a far la parte del leone sono pomodoro, pancetta e peperoncino. Dopo un’escursione culinaria vicino ai luoghi natali di Nicola (che è nato in Molise, ma ai confini proprio con l’Abruzzo), non ci resta che citare uno dei classici sia di “Pasta e Basta” che della cucina piemontese: gli agnolotti ripieni di carne e conditi con un sugo d’arrosto e funghi che prende il nome del suo più celebre consumatore, Camillo Benso Conte di Cavour. Oltre a questi due, si potrebbero citare tantissimi altri piatti, ma noi ci limitiamo volutamente per lasciare un po’ di curiosità ai nostri lettori. Ad ulteriore conferma della qualità raggiunta, “Pasta e Basta” può annoverare tra i suoi clienti abituali il grande giornalista Gianpaolo Ormezzano, che già da diversi anni utilizza il ristorante come ritrovo abituale per parenti e amici, conquistato dalla bontà (ma anche dalla quantità, come gli rinfacciano bonariamente gli amici) degli innumerevoli tipi di pasta presenti nel menù. Il grande giornalista rimprovera a Nicola soltanto la fede juventina, accesa ma comunque non irriverente nei confronti dei cugini Granata. Tuttavia, possiamo dire che sono proprio queste note di colore, unite alla musica live di ottima qualità, talvolta suonata dagli stessi avventori, ad aggiungere quel calore necessario in ogni grande ristorante. Luigi M. D’Auria