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Eventi internazionali

La Campania protagonista al Salone del Gusto e Terra Madre

14 novembre 2014

La Campania protagonista al Salone del Gusto e Terra Madre

Torino – Nel freddo e grigio autunno torinese, tra il 23 e il 27 ottobre 2014, ritrovarsi catapultati nel caldo accogliente del Lingotto e dell’Oval, tra profumi e odori provenienti dalle 20 regioni italiane e da oltre i 90 Paesi stranieri partecipanti all’evento del salone internazionale del Gusto e Terra Madre, ha rappresentato sicuramente un ottimo modo per trascorrere il tempo libero. La Regione su cui ho concentrato maggiore attenzione, per le mie care origini, è stata la Campania, terra celeberrima in tutto il mondo per le produzioni agroalimentari locali, cui è stata dedicata un’ampia parte del Salone. Giunta al settore dedicato alla Campania, mi sono imbattuta nei pomodorini del piennolo del Vesuvio, uno dei prodotti più antichi e tipici dell’agricoltura locale, famoso per l’antica pratica di conservazione “al piennolo”, cioè una caratteristica tecnica per legare fra loro alcuni grappoli, fino a formarne uno grande che viene poi sospeso in locali aerati fino al termine dell’inverno. Nel corso dei mesi il pomodorino, pur perdendo il suo gonfiore, assume un sapore unico e delizioso. Oltre a questi, vi erano i pomodorini famosi per il loro colore giallo, coltivati alle pendici del Monte Somma: il primo e unico vero “pomod’oro” che a quelli più comuni ha dato il nome. Passando in rassegna i vari stand non poteva di certo mancare la “nota anche ai più” pasta di Gragnano e la meno conosciuta pasta artigianale marchiata Leonessa, sicuramente non meno piacevole per il palato. Era, inoltre, esposta la ricca varietà di salumi presenti sul territorio di Agerola, la terra degli Dei, ai 600 metri del livello del mare della divina Costiera Amalfitana, tra cui salami, pancette, prosciutti, salsiccia, lardo aromatizzato, nonché guanciale e capicollo. Non posso certo dimenticare di citare prodotti di fama, tra cui le patate dei Colli Viterbesi, la cui terra di origine vulcanica, intorno al lago di Bolsena, permette a queste di rimanere incontaminate grazie all’assenza di impianti industriali ed i legumi, tra cui spiccano il Fagiolo a Formella, una delle eccellenze campane e la cipolla ramata di Montoro. Il cuore, anzi forse in questo caso sarebbe più opportuno parlare di una questione di pancia, mi ha spinta ad avvicinarmi agli stand dedicati ai prodotti dolciari campani e, tra sfogliatelle (frolle e ricce), zeppole, mostaccioli, roccocò, susamielli, raffaioli, pastiera, migliaccio, stuffoli, il mio palato è entrato in fibrillazione. Quello che ha attirato maggiormente la mia attenzione è stato il banco di uno dei più tradizionali dolci di Benevento: il torrone, ed è qui che la tradizione diventa sapore con il torrone bianco, quello con mandorle, il cupedia bianco con nocciole, quello morbido con mandorle ed il torroncino croccantino ricoperto con cioccolato tipico di San Marco dei Cavoti. E proprio in questo banco ho avuto l’opportuna di assaggiare la copeta, la vera antenata del torrone, che si consuma tiepida e la cui tradizione risale al Medioevo, quando a Natale veniva regalata dal proprietario del feudo ai contadini. Infine, l’elogio alla Campania non poteva che terminare con una ricca degustazione di vini provenienti dal Sannio Beneventano: l’Aglianico del Taburno DOCD DOP, la Falanghina del Sannio DOP, il Sannio DOP e il Fiano, offerti dal Consorzio Tutela Vini. Beh che dire, è stata un’esperienza unica e non mi resta che dare un caloroso arrivederci al salone del Gusto. Elena Graziano

 Campania protagonista al Salone del Gusto

(Foto: Sebastiano Spina)

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