Lo scandalo dei pomodori di Capitanata
Ascoli Satriano (Fg) – Spesso si parla di “Questione Meridionale” quando si ricorda l’arretratezza del meridione del nostro Paese. Ebbene, quella che stiamo per raccontare é una di quelle in cui, purtroppo, il sud é davvero “il grande malato d’Italia”. Stiamo parlando dello scandalo dei pomodori di Capitanata, di altissima qualità ma veramente sottovalutati, visto che molto spesso i produttori li rivendono a multinazionali con sede in Campania che spacciano questi pomodori per campani. Ma questo, incredibilmente, é il lato meno brutto della questione. Infatti, ospite presso la famiglia Falcone di Tenuta Rinaldi, alle porte di Ascoli Satriano, scopro che i contadini foggiani sono costretti a stipulare contratti che non consentono loro di guadagnare un soldo e, neanche, di recuperare i soldi spesi in fase di produzione. Infatti,mi pomodori foggiani non vengono neanche acquistati da molte aziende, che preferiscono importare per un pugno di lire da Paesi come la Cina dove, nonostante il trasporto navale, la manodopera costa ancora meno. Alla facci di disciplinari, consorzi di tutela e codici etici, buoni solo per accalappiare ignari clienti con pubblicità televisive fuorvianti. Finalmente, alcune associazioni di contadini hanno deciso di reagire, affidandosi ad una conserviera inglese con produzione a Foggia o, ancora meglio, scrivendo una lettera al Ministro Martina. Speriamo che, tra un proclama e un party all’EXPO, il Governo Renzi possa occuparsi anche di una questione grave come questo. Luigi M. D’Auria.