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MENSILE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI TORINO N° 6 DEL 25.02.2014 - DIRETTORE RESPONSABILE DONATO D'AURIA

Agroalimentare

La nostra testata riflette sulla “Cultura del Cibo”

09 febbraio 2023

Torino – In occasione di un pranzo conviviale con alcuni lettori e sostenitori del nostro giornale, il nostro direttore é stato interrogato su cosa si possa intendere per “cultura del cibo” in un mondo in rapidissima evoluzione, anche gastronomica, come quello attuale. Il punto di partenza di questa interessante conversazione é stata la decisione delle autorità europee di permettere la vendita della farina di insetti a partire dallo scorso gennaio.

A nostro avviso questa decisione non provocherà lo shock culturale atteso da molti: nel mondo si mangia praticamente tutto ciò che è commestibile e la volontà di sperimentare sapori di culture diverse non é assolutamente un crimine, a nostro avviso. La difesa di una “identità gastronomica” e di una “sovranità alimentare” (termini introdotti, nella loro accezione più nobile, da Carlo Petrini e da Slow Food) deve passare, a nostro avviso, da politiche agricole di alto valore sociale, economico e culturale.

La difesa del cibo “ di qualità”, a nostro avviso, non può non essere associata agli sforzi per combattere la fame in diverse parti del mondo, un fenomeno che continua a presentarsi sotto forme sempre nuove, ad esempio quelle legate alle forme più estreme di cambiamento climatico. Sul fronte contrario, inoltre, fare “cultura” del cibo vorrebbe dire cercare di combattere l’obesità e la cattiva alimentazione presenti nei luoghi e nelle classi sociali più agiate.

A queste dinamiche globali si aggiungono alcuni aspetti più locali che vedono la nostra testata impegnata in prima battuta. Da dieci anni, infatti, cerchiamo di essere protagonisti di un ritorno all’agricoltura naturale, con i prodotti del GiardinOrtoFruttetOliveto di Mezzana della Terra, un progetto che é partito dai terreni dei nonni e dei bisnonni, riportandone in vita  le caratteristiche e i punti di forza come l’orto in campo aperto.

Una micro-azienda agricola e una testata che cerca di creare cultura a partire dal racconto del cibo vuole essere una testimonianza di come si possano creare pratiche di vita sane senza rinunciare a nessun alimento, riducendo le porzioni e limitandosi a prodotti naturali e di stagione, coltivando anche relazioni con il vicinato per supplire a ciò che non si riesce a produrre. Una sorta di “dieta di Donato” che non vuole essere una imposizione ma una riflessione su come migliorare il nostro rapporto con l’ambiente. Donato D’Auria

 

 

 

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