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MENSILE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI TORINO N° 6 DEL 25.02.2014 - DIRETTORE RESPONSABILE DONATO D'AURIA

Editoriale

Reportage Colli della Daunia 2020

25 ottobre 2020

Ascoli Satriano (Fg)  – Dal punto di vista dell’agricoltura, il 2020 potrebbe non essere un anno totalmente negativo. In sede europea, infatti, sono iniziate le discussioni e i dibattiti per l’assegnazione dei fondi della Pac (Politica Agricola Comunitaria) per gli anni 2021-27. Si tratta di un momento importantissimo e decisivo, perché senza la volontà politica dell’attuale parlamento sarà impossibile portare avanti tematiche legate allo sviluppo agricolo sostenibile dei territori e delle piccole e medie aziende agricole.

Un areale come quello dei Colli della Daunia, ancora poco conosciuto dal grande pubblico ma ricco di piccole eccellenze nel settore agricolo e agroalimentare, si trova di fronte ad un importante momento di svolta. Una corretta e attenta ricezione dei fondi europei, infatti, potrebbe essere un motore di sviluppo importante per tutto il territorio. La capacità di stimolare un turismo rurale e un ritorno all’agricoltura naturale, infatti, potrebbe rappresentare un’alternativa preziosissima alle monocolture ossessive che, nel corso del XX secolo, hanno danneggiato la biodiversità e lo sviluppo agricolo di questo angolo del Paese.

Nominare tutte le eccellenze del territorio sarebbe impossibile, tuttavia la nostra redazione ne ha conosciute parecchie nel corso degli ultimi anni. Veri e propri capofila del territorio sono, a nostro avviso, il “cuoco contadino” Peppe Zullo di Orsara di Puglia, bravo a destreggiarsi nel duplice ruolo di artista pop della cucina e di contadino, che porta in tavola direttamente i prodotti del proprio orto. Nel settore biologico, Generoso Siconolfi di AgriGio (a Candela, uno dei comuni più attivi dei Monti Dauni) sta raccogliendo quanto fatto di buono nel settore dei grani, delle Farine e dei prodotti da forno di altissima qualità. L’Oleifico Roccia di Ascoli Satriano, invece, ha dato una nuova svolta alle sue attività, puntando a portare l’olio dei Monti Dauni su tutto il territorio nazionale.

Come detto in precedenza, per diversi decenni i Monti Dauni sono stati luogo di monocolture, soprattutto dell’olio e del grano. Le produzioni di alto profilo, anche in altri settori produttivi, non mancano affatto. Dagli ortaggi, broccoletti e carciofi dell’azienda agricola Falcone di Ascoli Satriano, fino allo sviluppo delle erbe aromatiche dell’azienda Agricola di Celeste Anguilano (che vuole sviluppare l’antica ”Mezzanella” a fianco delle sue mandorle, Fichi secchi e grani antichi) le idee non mancano. A contribuire allo sviluppo di diversi angoli del territorio, contribuisce anche il Ristorante l’Orecchietta di Candela, vero e proprio ambasciatore del territorio Dauno, che anima anche grazie all’associazione culturale “il Tratturo”.

Tra gli ambasciatori e trasformatori del territorio dauno ci sono anche Antonio Scapicchio e Christian Anguilano, entrambi pizzaioli di qualità (il primo anche come tecnico delle Farine Casillo) e pronti a sfruttare in modo creativo i prodotti della terra. Anche Celeste Porrari, con il suo wine, Food e cocktail bar “Animo” di Ascoli Satriano contribuisce a dare un volto nuovo, giovane ma comunque storico, ai Borghi Dauni. Il ristorante “Canto del Gallo”, inoltre, rappresenta un’altra realtà di pregio di un mondo del cibo che, sul territorio, é in effervescenza da anni nonostante un 2020 non semplice.

Sul territorio, inoltre, possiamo segnalare anche alcune “chicche”, nuove  microproduzioni di qualità. A Panni, uno dei comuni a più elevata altitudine in Puglia, Giovanni Calitri é uno dei pochissimi produttori storici di Mela Limocella, varietà agreste ideale per marmellate. A pochissimi chilometri di distanza, il giovane agronomo Giovanni Rainone (soprannominato “Lu Terrazan’) sta sviluppando un progetto incentrato sui legumi. Ad Ascoli Satriano, infine, sta partendo l’azienda agricola naturale Di Stefano, con Grano Senatore Cappelli e mandorle, oltre ad una produzione già avviata di ottimo miele millefiori. Donato D’Auria

 

 

 

 

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