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MENSILE REGISTRATO AL TRIBUNALE DI TORINO N° 6 DEL 25.02.2014 - DIRETTORE RESPONSABILE DONATO D'AURIA

Eventi nazionali

Il record delle imprese "rosa" é di Torino

01 novembre 2015

Il record delle imprese “rosa” é di Torino


Torino – Torino é la provincia italiana con la più alta percentuale di imprese a conduzione femminile del  nostro Paese. É questo il dato più confortante del rapporto annuale sull’economia femminile (stilato, come al solito dall’Unione delle Camere di Commercio) per la Città Metropolitana subalpina. Secondo il rapporto, infatti, le imprese a conduzione rosa nella Provincia sono 49920, il 21,8% del totale, che è poco superiore a duecentomila. Numericamente, invece, Torino si colloca al quarto posto in questa classifica, alle spalle di Roma, Milano e Napoli.

Questi dati, sicuramente, riempiono d’orgoglio tutti coloro che hanno creduto nell’imprenditoria a conduzione femminile, ma devono anche far riflettere. Pur non essendo un matematico o un economista, mi sento di poter dire che il 21 per cento non é una grande percentuale. Inoltre, sempre secondo lo stesso rapporto, la percentuale di crescita nel primo trimestre é stata solo dello 0,12 per cento, non proprio sintomo di una grande ripresa. Per quanto riguarda l’età media, il rapporto dice che é di 49 anni, età che si é abbassata di poco in questa prima parte di anno.  

Forte di questo primato, Torino si appresta ad ospitare il Salone Nazionale dell’Imprenditoria femminile, che si svolgerà proprio nel capoluogo subalpino il 12 novembre nel Campus Einaudi, una delle sedi più grandi dell’Università. L’organizzazione é affidata all’associazione di imprenditori “Gamma Donna”. Sicuramente sarà un’importante occasione per discutere di economia in un momento storico non facilissimo, per usare un eufemismo, per il nostro Paese. Tra i relatori ci saranno  numerose imprenditrici di successo, giovani e meno giovani, che racconteranno le loro storie, focalizzandosi sulle difficoltà che un imprenditore può incontrare nell’aprire un’azienda e nel farla crescere.

In precedenza parlavamo delle difficoltà economiche del nostro Paese, secondo alcuni anche accentuate da una burocrazia spesso inefficiente. Secondo numerosi sondaggi, infatti, la nostra é una delle burocrazie più lente del mondo. Tuttavia, mi sembra anche giusto ricordare che molti giovani non sono a spasso anche perché non vogliono adattarsi affare lavori considerati di “serie B” come quelli legati al mondo dell’agricoltura. A smentire questa mia teoria ci sono, però, numerosi studi che affermano che oggi sempre più ragazzi e ragazze decidono di  tornare a coltivare le loro terre o ad allevare mucche o pecore in montagna. Onore a tutti loro, perché di solito, in natura, vince sempre chi si adatta e riesce a tirar fuori il meglio di se anche nei momenti di crisi. Luigi M. D’Auria

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