Barolo sta a Collisioni come Colisioni sta a Barolo: il meglio del’Agrirock Internazionale
Chiamarsi Barolo che sia per un paese,che sia per un vino e una grande responsabilità, si perché intorno al nome del vino piemontese più prestigioso nel mondo si stringe l’ altro Barolo quello del piccolo comune delle Langhe centro del mondo, luogo protetto dall’umanità,un isola felice del nostro Piemonte,un paese dove oggi si respira un aria agiata.
Mio nonno quando ero ragazzo e venivo trovarlo nei weekend mi diceva sempre che il vino rendeva poco, non era lui fare il prezzo delle uve, venivano i compratori senza troppe remore, senza etica, ti dicevano una cifra, tu non avevi nemmeno il tempo di pensarci, ragionare, studiare altre soluzioni, dovevi venderlo a quel prezzo e poi sperare di essere pagato in tempi bevi.
Erano anni difficili, ricordo bene quante scarpe ho consumato e biciclette ho distrutto da ragazzo, su e giù per queste colline, un territorio arido, non curato, dove tutto doveva solo migliorare nel tempo.
Oggi mi fermo guardare, nel silenzio come dico nel mio profilo @massimoproposte, non c’è fine all’ orizzonte,non ci sono barriere, solo un susseguirsi di colline dolci e sontuose, oggi più di ieri ammiro queste vigne curate meglio di un campo da golf.
Le cascine, le corti, le cantine, non sono più quelle di una volta, oggi la ricchezza che questo vino ha permesso a tutti i produttori di raggiungere, ha permesso agli stessi di investire di creare delle strutture che non sono semplici cantine, sono opere di architettura che fanno il giro del mondo, ristrutturazioni che valorizzano dai più famosi, quelli che vendono il loro Barolo quasi tutto oltre oceano, a quei pochi che sono rimasti e fanno ancora fatica ottenere un vino eccellente, e si barcamenano raschiare il fondo della botte.
Sono felici e appagati lo stesso, alla fine stanno molto meglio di tanta altra gente, a cui l’ agricoltura non ha sorriso e non sorride come avviene in questo momento per i produttori di latte e grano per cui voglio spezzare una lancia.
Ma torniamo a Barolo ci ritorno per un momento diverso, un occasione di cui avevo letto e sentito parlare un gran bene, Collisioni 2016 il Festival AgriRock che per cinque giorni porta linfa positiva a questo paese e a tutto il territorio di Langhe.
La macchina da guerra nel senso che prevede la chiusura di tutti gli accessi al paese messa in piedi da Filippo Taricco e il suo gruppo e più che mai attuale in un momento dove tutti viviamo spaventati da quello che succede nel mondo, a pochi km da noi, il mese di Luglio non e da meno, gli attentati di Nizza, Monaco sono freschi davanti ai nostri occhi.
Qui l’ atmosfera per fortuna ti porta riassaporare la parola libertà, solo qualche esibizionista tra gli uomini del servizio d’ordine e di troppo,quindi rende meno felice l’approccio con la tranquillità che la gente ricerca nel ricco percorso di eventi che Collisioni presenta.
Dalla letteratura,alla musica, dalle diverse forme d’arte alle esibizioni di strada, e poi musicisti, cantanti, musica a tutti i livelli, per tutti i gusti, per tutte le generazioni
Si può dire che tutti i più grandi, i più attuali, gli emergenti, dalla scrittura alla musica passano, sono passati passeranno da Barolo.
Non lo so cosa ne penseranno nella vicina Novello dove il festival e nato e poi si e trasferito a Barolo, certamente un occasione persa visto il successo di questa manifestazione.
Rimanendo nello specifico del settore, per noi amanti del vino, di tutto quello che sta intorno al cibo, l’ occasione per verificare che il progetto Vino di Collisioni nato quattro anni fa e sempre più vincente, sarà la cura Ian D’Agata il famoso wine writer nel mondo a cui Taricco ha affidato la crescita di questo ramo di Collisioni, e questa edizione ne e stata la prova del successo raggiunto, la zona sotto il Castello di Barolo tra lo spazio rosa e il palco wine & food era sempre piena di gente.
Si sono alternati in un percorso gastronomico produttori, food blogger, giornalisti,cuochi pasticceri, pizzaioli, non mancava proprio nessuno, il tutto accompagnati da momenti musicali e di lettura e di degustazioni dalla carne cruda al vitello tonnato ma persino la pizza e piatti più tipici di altre regioni come le Marche ospiti di questa edizione, il Friuli, la Sicilia e la Liguria che si sono confrontati con sua maestà il Barolo.
Degustazioni e assaggio di vini per scoprire insieme come i diversi olfatti possano rendere un vino delicato, morbido, intenso, morbido, un evoluzione che può solo contribuire elevare la qualità dei nostri vini, per nostri vini intendo tutti quelli italiani delle regione vocate alla produzione, solo con una grande apertura come questa il mercato e destinato crescere e migliorare i numeri nel mondo, come si dice siamo sempre mancati nel sistema squadra, ora saranno i produttori fare squadra in assenza del paese, della politica, di chi dovrebbe difendere il sistema Italia.
Questo risultato verrà raggiunto, Barolo potrà fregiarsi non solo di essere capitale culturale delle tendenze musicali ma anche della promozione del vino nel mondo.
Voglio chiudere con alcune affermazioni estrapolate dall’ incontro con Mauro Corona uno dei tanti importanti ospiti di Collisioni, il grande scrittore di montagna che senza peli sulla lingua e salito sul palco per smascherare le ipocrisie e le finzioni a cui quotidianamente la nostra società ci mette difronte
La letteratura e ottanta per cento vanità
Siamo in un paese dove va di moda rubare le idee degli altri.
Quando l’uomo non si libera e pensa al suo orticello non si va lontano.
Provate fermarvi ad un semaforo se non partite al verde siete subito classonati,sono tutti isterici.
Mozart diceva la musica vera sta tra le note
Un libro vale se vende
Senza successo un libro non può definirsi un buon libro…
Io sono un vippino gli altri sono vip………
L’unica vera opera e di essermi pentito della mia opera.
Finiscono le dinastie. senza la fatica di chi succede e facile dilaniare un patrimonio una dinastia.
Non mi resta che dirvi, seguitemi nel mio percorso cercherò di aggiornarvi su Barolo, Collisioni, e cosa c’è dietro, andremo conoscere sempre meglio il giocattolo di Filippo Taricco e segnate con largo anticipo nella vostra agenda Collisioni 2017 di certo non e un occasione di cui potrete rimanere delusi,si può solo migliorare. Luigi Massimo Pavanello