Scoperchiamo la pentola
Roero Days: due giorni dedicati ad una delle migliori aree viticole del Piemonte
26 marzo 2016
Roero Days: due giorni dedicati ad una delle migliori aree viticole del Piemonte
Reggia di Venaria ( TO) – Nella splendida location della Cascina Medici del Vascello, il 20 e il 21 Marzo (due giornate primaverili) hanno accolto il numeroso pubblico, gli addetti ai lavori, appassionati del mondo del vino, oltre ovviamene ai produttori del Roero, che hanno rischiato, organizzando un evento come questo dedicato ai vini DOCG Arneis e Nebbiolo, messo in piedi solo poche settimane prima di Vinitaly. Questi due vini sono prodotti nel territorio del Roero, territorio piemontese che il fiume Tanaro separa dalle Langhe. Lì il vino per eccellenza è proprio Arneis, vitigno Doc da sei milioni di bottiglie all’anno. Parliamo di un territorio di indubbia vocazione, non solo per il Vino, ma anche la produzione di Fragole, Pesche, Pere ed Asparagi di eccellente qualità. Il nome Arneis é accompagnato da una serie di storie che ne caratterizzano l’ origine, che molti attribuiscono al suo significato in dialetto piemontese, in cui viene usata per definire un personaggio bizzarro, monello, un po’ pazzerello che non ascolta mai. Altri, più amanti della storia, legano il nome Arneis alla collina Renesio,( Renexi) una più belle del Roero per conformità, altezza, esposizione.
La storia di questo vino ci porta agli anni 70. Fu proprio nel 1975, infatti, che Bruno Giacosa e Vietti, in seguito, iniziarono a produrre Arneis. Successivamente, anche Bruno Ceretto lancia con successo un Arneis che chiama Blange di Langa, un vino che supportato da un buon marketing si ritaglia un grande spazio di mercato in Italia e all’ estero, apprezzato per la sua piacevolezza, immediatezza , fresco, giovanè. Insomma, un grande successo. L’evento voluto dal Consorzio di tutela del Roero, prevedeva la possibilità di partecipare a numerosi e interessantilaboratori di degustazione condotti con professionalità dai diversi relatori, da Daniele Cernilli a Gianni Fabrizio, da Fabio Gallo Presidente AIS Piemonte a Vittorio Manganelli, bizzarro critico gastronomico e profondo conoscitore di questo territorio. Al termine di ogni degustazione,i partecipanti si trasferivano in un’ altra ala della cascina e, nella sala ristoranteM terminavano il loro percorso con una gradevolè proposta di piatti preparati da due Ristoranti stellati del territorio, la domenica da Davide Palluda all’ Enoteca di Canale, mentre il lunedì era invece di scena il Ristorante “Il Centro di Priocca” della famiglia Cordero. Oltre ai laboratori, spazio ai dibattiti sui diversi temi, quali lo scenario ed il futuro questo territorio. Da non dimenticare, inoltre, l’esposizione dei produttori di più di 50 cantine che proponevano assaggi dei lori prodotti. Davvero una presenza numerosa, completa, che ha permesso di fare squadra e contribuire al successo di questa due giorni voluta dal Presidente del Consorzio, Francesco Monchiero proprio a 10 anni dalla attribuzione della Docg. Monchiero, con professionalità e disponibilità ha messo in piedi un programma interessante, con un format centrato la scelta dell’ ingresso gratuito ha avuto successo. Questo é un modello ripetibile magari in forma più itinerante, passando da Torino a Milano e anche per altre città del mondo, perché solo con questo spirito imprenditoriale, con questo coraggio, con un organizzazione commerciale migliore tutte le cantine anche quelle piccole che producono poche migliaia di bottiglie possono e devono migliorare la loro presenza nel mercato e la loro competitività, senza mai abbassare la guardia perché il Gavi ritorna essere un vino competitivo da tenere d’occhio. Luigi Massimo Pavanello
Daniele Cernilli (DoctorWine) durante il laboratorio “I Nebbioli 2011 del Piemonte a confronto” (Foto: Sebastiano Spina)