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Eventi internazionali

La Diplomazia del Cibo si rafforza con l’EXPO Milano 2015

17 gennaio 2015

La Diplomazia del Cibo si rafforza con l’EXPO Milano 2015

Torino – Ormai il grande evento è alle porte. Di EXPO si è parlato tanto negli ultimi tempi, purtroppo spesso si è associato il grande evento internazionale dedicato alla nutrizione alle parole malaffare, tangenti, associazione per delinquere e anche opera inutile e cattedrale nel deserto. Tutto ciò non è stato assolutamente positivo per tutta l’Italia, che mentre si interrogava con argomenti spesso totalmente infondati sull’utilità e sui costi dell’EXPO, veniva ancora una volta dipinta nel resto del mondo come un vero e proprio regno del malaffare e della corruzione, più che del buon cibo di qualità. Prima di iniziare qualsiasi tipo di disquisizione, vorrei ribadire in questo articolo che l’EXPO è a mio parere una grandissima occasione per il nostro Paese, che deve assolutamente prendere al volo per mettere in mostra le proprie eccellenze e i propri pregi, come la capacità di creare prodotti d’eccellenza mondiale in ogni campo. L’Esposizione Universale, nome ufficiale dell’EXPO, fin dalla sua prima edizione, tenutasi a Londra a metà dell’Ottocento, ha consegnato al mondo monumenti di straordinaria bellezza e ha contribuito in maniera determinante a far conoscere a tutti temi scomodi come lo sviluppo sostenibile e lo spreco dell’acqua e del cibo. Rinunciare ad un evento di questa portata significherebbe smettere di confrontarsi con il resto del mondo riguardo le tematiche di sviluppo del Pianeta, a mio parere le politiche su cui si può lavorare di più in campo internazionale. Detto questo, sarebbe comunque impossibile negare che l’organizzazione di EXPO presenta numerose falle non di poco conto, a questo punto difficili da tappare, dato che con una riunione, che probabilmente si terrà a Palazzo Chigi il 3 o 4 febbraio, saranno prese le ultime decisioni tecniche e organizzative prima di iniziare la fase di ultimazione dei lavori. Il primo problema riguarda sicuramente il problema corruzione. Appare, infatti, difficile che il Commissario Raffaele Cantone, peraltro obbligato a gestire altre patate bollenti, come la realizzazione della TAV Torino-Lione, riesca a non farsi sfuggire tutti gli affaristi che, purtroppo, considerano l’evento un modo come un altro per arricchirsi a spalle dello Stato.

Il secondo problema riguarda la location che ospiterà l’evento, cioè la Fiera di Milano a Rho, da molti considerata una vera e propria cattedrale nel deserto. Non si può certo negare che la avveniristiche strutture progettate da grandi archi star internazionali potrebbero essere in gran parte smantellate. Di fatto bisognerà capire quale sarà l’eredità dell’EXPO, considerato che tutti le opere potrebbero essere smantellate, a fronte degli elevatissimi costi di realizzazione. Speriamo, comunque, che i venti milioni di persone che visiteranno il sito possano rimanere impressionate dall’EXPO che, come si diceva, rappresenterà una grandissima opportunità di sviluppo per tutto il nostro Paese. Luigi M. D’Auria

La biodiversità EXPO 2015

(Foto: Sebastiano Spina)

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