La nostra testata non si vergogna a dire che questo é stato uno degli eventi più belli cui ha assistito in questi sei mesi di EXPO. Oggi come oggi, infatti, sono tantissime le comunità scientifiche mondiali, di solito vicine ai movimenti vegetariani o vegani, favorevoli all’eliminazione delle proteine alimentari dalla piramide della corretta alimentazione, di cui già oggi occupano uno dei ripiani più alti, visto che non devono essere assunti in quantità limitate. L’obbiettivo del Work shop era proprio ribadire questo concetto: mangiare proteine animali é utile, a patto che non si abusi di queste ultime.
Al termine del convegno, protrattosi per un intero pomeriggio, é stato assegnato ad un giovane ricercatore dell’Universita Cattolica il premio ‘”Lauro Ferrarini”, consegnato al ragazzo dal membro del consiglio d’amministrazione dell’azienda Lisa Ferrarini, discendente del fondatore. Questo é il secondo motivo per cui ci sentiamo di fare i complimenti agli organizzatori del Work-shop. Questi, infatti, non solo hanno deciso di promuovere le loro posizioni in materia di alimentazione con un’iniziativa intelligente e ben organizzata, ma hanno anche deciso di assegnare un premio importante ad una persona ben poco conosciuta dal grande pubblico. Insomma, complimenti agli organizzatori di un grande vento e viva le proteine animali consumate all’interno di una dieta bilanciata. Luigi M. D’Auria