Ascoli Satriano (Fg) – Si é chiusa in modo difficile e tormentato la stagione dell’olio 2021 sui Monti Dauni. Le congiunture economiche e ambientali non sono state favorevoli per produttori e trasformatori, anche se la qualità della produzione é stata generalmente più che buona e ancora ottima per i piccoli e medi produttori d’eccellenza.
Si parlava, dunque, di congiunture climatiche sfavorevoli: tra periodi di siccità, piogge scarse ma troppo forti e tempeste di vento, é stato un autunno anomalo che ha influito in modo negativo sulla maturazione finale delle olive, sulla raccolta e sulla produzione. Anche a livello economico, l’inflazione è la difficoltà nel reperimento di squadre per la raccolta ha reso la stagione 2021 decisamente tormentata, soprattutto per medi, piccoli e micro produttori.
Dal punto di vista qualitativo, tuttavia, le olive e l’olio dei Monti Dauni si confermano di alta qualità. Varietà come la Nasuta, Leccino, Ogliarola e Coratina (tutte presenti anche nell’azienda agricola di Mezzana della Terra) sono ottime e cominciano ad essere conosciute anche al di fuori dei circuiti locali. Finalmente, come spesso auspicato dalla nostra testata, si comincia a parlare di varietà di olio e non solo generalmente di “extravergine”.
I tempi, a nostro avviso, sono maturi per la realizzazione di un vero e proprio “polo dell’Olio” di Ascoli Satriano, iniziativa che potrebbe liberare molto del potenziale inespresso del territorio. Con tre olifici che hanno un potenziale combinato anche superiore al milione di euro di fatturato, venti dipendenti fissi, molte squadre stagionali e un territorio ricchissimo di piccoli produttori legati al territorio (che presentano solo la criticità della necessità di un ricambio generazionale per non disperdere le competenze dei tanti anziani), il territorio ascolano si presta particolarmente alla creazione di un polo dell’olio d’eccellenza. Donato D’Auria