Torino – Dopo una tre giorni ricca di contenuti, si é chiusa la quinta edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, la prima nella nuova location del Centro Congressi del Lingotto. Una realtà sempre più importante all’interno del mondo della comunicazione del cibo, che ha raggiunto una sua maturità ed é sempre più apprezzato da operatori del settore e produttori per la qualità dei contenuti proposti dai relatori, alcuni nuovi rispetto alla scorsa edizione e altri diventati, nel corso delle edizioni, dei veri e propri habitué della manifestazione.
Nella tre giorni di eventi, dal 20 al 22 febbraio, sono stati moltissimi e diversificati i panel che si sono susseguiti nelle due sale del centro congressi del Lingotto, con relatori provenienti da esperienze lavorative diversissime tra loro. Dai cuochi, come il celebre Chef Rubio, che nella giornata di giovedì si é raccontato al direttore del Festival, Massimiliano Borgia, senza dimenticare professionisti del mondo della nutrizione, come Fabrizio Angelini, nutrizionista della Juventus, che ha affascinato i giornalisti e blogger presenti con le sue riflessioni sul mondo della nutrizione applicato allo sport, da quello professionistico (con un’arguta riflessione sulla pericolosa necessità di aiutare i professionisti a recuperare in maniera rapidissima) a quello dilettantistico, che raccoglie le necessità di una società in cui non mancano i casi di sedentarietà (una vera e propria malattia, secondo Angelini) e di bulimia nervosa.
Non sono mancati, ovviamente, i giornalisti, grandi protagonisti di questo festival, sia come relatori che in veste di pubblico interessato a conoscere nuove realtà del mondo del cibo e a cercare nuovi modi per raccontarlo. Tema centrale di questa edizione del Festival é stato lo spreco alimentare, una vera e propria piaga, soprattutto per i Paesi del mondo occidentale. Tra le buone pratica per cercare di combatterlo, gli organizzatori del festival hanno scelto di far riflettere i presenti sul tema delle “Food bag”, che non devono essere degli accessori di moda, ma un veicolo concreto per combattere gli sprechi nella vita di tutti i giorni. Altra parola chiave é “sostenibilità” che, almeno per quanto riguarda il mondo del cibo, dovrebbe sostituirsi al concetto di etica, che secondo diversi comunicatori si carica di un significato distante dalle buone pratiche quotidiane e dalle azioni concrete per combattere gli sprechi e aiutare i produttori.
Cibo e informazione di qualità, con un occhio di riguardo per la sostenibilità, sono stati i temi chiave di una quinta edizione del Festival positiva per gli organizzatori (che hanno ovviato anche a piccoli problemi organizzativi, come la defezione di 6 relatori) e per gli esponenti del mondo della comunicazione presenti. L’appuntamento, dunque, é fissato al prossimo anno, con una sesta edizione che punterà a confermare e a migliorare il successo di un’edizione positiva, confermando anche il supporto di sponsor istituzionali e non di assoluto pregio, come Pasta Armando, una bella realtà del sud diventata grande grazie al “Patto Armando”, siglato nel 2011 da Pastifico De Matteis con i suoi agricoltori conferitori. Donato D’Auria