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Scoperchiamo la pentola

Dal campo alla tavola l'IOT nella filiera alimentare al Politecnico di Torino

20 aprile 2016

Dal campo alla tavola l’IOT ella filiera alimentare al Politecnico di Torino

Torino – L’appuntamento che ho seguito nello scorso weekend esula dai classici eventi che mettono in campo degustazioni, congressi, esposizioni e vendita di prodotti, le classiche attività che il Food & Beverage presenta in ogni angolo del paese.

#Foodhackathon, che si è disputato presso l3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, é un appuntamento dedicato completamente alla filiera agroalimentare ” Dal Campo alla Tavola”.
Ad interpretarlo, cercare di portare il loro contributo tanti giovani cervelli del Politecnico e di altri atenei italiani che sono arrivati a Torino per presentare i loro progetti e  le loro idee per migliorare il mondo del cibo, partendo proprio dalla terra fino al consumatore finale e alla tavola.
L’atmosfera che si respira é molto piacevole, qui c’è il futuro del nostro paese, ci sono ragazzi e ragazze animati dalla voglia di conoscersi, di confrontarsi, di proporre cambiamenti, soluzioni, migliorie in una società dove la percentuale di disoccupazione giovanile é altissima, dove le possibilità  per un giovane di entrare nel mondo del lavoro appena terminati gli studi sono poche, la domanda é alta molto alta rispetto l’ offerta. L’energia che si vive é quella di un popolo fatto di poeti, santi e navigatori. Anche se non tutte le idee troveranno una casa o un percorso nell’ immediato, il segnale che trasmettono é forte.
Circa un centinaio di loro si cimentano in una tre giorni di full immersion, si formano gruppi di lavoro da due unità a gruppi più numerosi di otto/ dieci persone, ognuno con la sua qualifica, con la sua formazione accademica, dall’ ingegnere al tecnico alimentare, dal grafico al marketing manager, dall’informatico allo sviluppatore di software. Prima dell’ inizio del duro lavoro, una tavola rotonda vede impegnati lo chef del Combal Zero di Rivoli Davide Scabin, che insieme ai dirigenti, ai manager di alcune aziende internazionali del settore hanno cercato di offrire uno spunto per consigliare argomenti e tematiche su cui confrontarsi.
É stata l’ occasione per testimoniare che, a loro modo, brand come Barilla, la pasta italiana nel mondo e non solo, Ruffino, storica azienda toscana del Chianti classico, il gruppo Consoft, padrone di casa, e sponsor dell’evento siano alla ricerca continua di soluzioni per migliorare deal e cavalcare l’innovazione.
Un’innovazione che non si puó più portare avanti solo tra le mura amiche. É necessario un confronto veloce, servono persone per fare scouting, queste imprese  danno anche spazio ai giovani.
Gli spunti forniti e raccolti dai ragazzi sono molti, forse troppi per essere realizzati in due giorni, ma certamente sono la linfa per un dibattito e per un confronto, ed é proprio questo fattore che mi permette di vedere, di assistere e condividere con gli stessi giovani la grande forza che hanno dentro, la grande capacità di ragionare rapidamente, di immaginare situazioni per noi attuali già superate, e tanta predisposizione a mettersi in gioco. Stiamo parlando davvero una generazione sorprendente e di talento, che può produrre molti fuoriclasse.
Io non ricordo durante il mio percorso formativo delle soluzioni, delle opportunità per la mia generazione di innovare con questa rapidità, di cambiare l’approccio con il mondo del cibo, di evitare il dilagante spreco alimentare, di tenere presente che in mezzo al Campo e alla Tavola ci sono per forza di cose l’ambiente e l’aria che chiedono rispetto. Sono comportamenti che, forse, le generazioni passate non hanno saputo offrire, parliamo di un mancato rispetto per l’ambiente che li costringe adesso a cercare di correre ai ripari.
Tutte le idee e i lavori presentati meritano una menzione, non vogliamo essere noi a stilare una classifica, che comunque c’è stata. Noi vogliamo, invece, spezzare una lancia in favore dell’iniziativa perché consapevoli che se ai giovani offriamo delle certezze, anche e sopratutto dal punto di vista legislativo, non solo sapranno essere più green di noi, ma anche più guardiani della terra, dell’ambiente, del mondo e delle comunità, specie di quelle che non sono fortunate come noi con il cibo, visto che ancora oggi per loro l’obiettivo è sopravvivere. In alcuni continenti, invece, la prevenzione dell’obesità, di alcune tipologie di tumori, del diabete passa attraverso un uso intelligente del cibo e delle abitudini alimentari. Luigi Massimo Pavanello.
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