Torino – 25 febbraio 2014, 25 febbraio 2020. Sono sei anni esatti di vita per AgroalimentareNews, che piano piano sta diventando grande anche anagraficamente, dopo esserlo diventato, col tempo, coi suoi click e i suoi contenuti. Quando Questa testata é nata, impazzava la “moda”del cibo biologico, possibilmente a chilometro zero. Oggi il mondo del cibo é cambiato ancora e si parla di “sostenibilità” del mondo del cibo. Ció che ci conforta, tuttavia, é che il numero di persone interessate a conoscere ed apprezzare realtà sostenibili e d’eccezzellenza é cresciuto in maniera esponenziale in questi anni.
Fin da quando questa testata é nata, uno dei primi imperativi che ci siamo posti é stato di cercare realtà agroalimentari (e vinicole, grazie alla rubrica “Degustando” del nostro Malico, nata nel 2017) di nicchia ma di qualità, fortemente legate ai territori di provenienza e alle produzioni locali, ma anche desiderose di uscire da una dimensione prettamente locale. Nel tempo, ci siamo riusciti, concentrandoci su tante produzioni diverse in territori come la provincia di Torino e i Colli della Daunia, senza dimenticare località bellissime come quelle dell’Alta Langa. Raccontare le produzioni insieme al territorio e alle loro storie é una suggestione che non ci lascerà mai indifferenti.
Quando AgroalimentareNews é nato, molti operatori del settore cercavano di interrogarsi sul significato del termine “etica” abbinato al mondo del cibo. Ad oggi, molti hanno deciso di abbandonare questa dizione, concentrandosi, invece, sul concetto di “sostenibilità”, che include un diretto rapporto del cibo con i produttori e con il suo impatto ambientale. Fin da quando siamo nati, abbiamo cercato di far conoscere realtà in cui la sostenibilità viene già praticata a diversi livelli, facendo incontrare le esigenze dei produttori con quelle del territorio, senza dimenticare forme di turismo sostenibile. Un esempio viene da un Patrimonio Mondiale dell’Umanità, i Tratturi molisani, con il Cammino sul Tratturo del Re da Lucera e Castel di Sangro, che il nostro direttore ha percorso personalmente.
Questi sei anni, dunque, sono stati ricchissimi di spunti, ma quello che più ci interessa é il futuro, perché siamo convinti di poter mettere a frutto le esperienze che abbiamo maturato in questo lasso di tempo, facendone tesoro per conoscere nuovi prodotti, territori e produttori, senza dimenticare il rapporto instaurato con quelli che abbiamo già conosciuto. Ad maiora, dunque, e buona lettura a tutti i nostri lettori. Luigi M. D’Auria