Splendida raccolta delle ulive 2015 nei Monti Dauni
Ascoli Satriano (Fg) – Dopo un’annata difficile, segnata dall’effetto “mosca olearia”, i produttori e i frantoiani possono esultare, visto che la raccolta delle ulive 2015 é stata un successo sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Mentre il Salento é stato impegnato nella ricostruzione, i Monti Dauni e le altre zone del “tacco d’Italia” hanno lavorato duro per far fruttare al Massimo il lavoro di un anno intero.
Prima di scendere nel dettaglio delle realtà produttive, ci sentiamo di parlare prima in generale dello stato di salute dell’olio pugliese. I numeri dicono che il prezzo é cresciuto fino a 7-8 euro al litro, comunque troppo poco visto che la qualità pugliese fatica ancora ad imporsi rispetto agli oli frutto di volgari miscele tra olio di qualità (poco) e tanta chimica o chimica. Come testimoniato dai recenti scandali, in cui sono state coinvolte grandi marche, molti preferiscono ancora la grande marca di basso livello rispetto al piccolo produttore che lavora con passione, provocando gravi danni alle piccole aziende agricole.
I piccoli produttori non possono, però, lamentarsi, visto che quest’anno é aumentata anche il valore intrinseco dell’oliva, che rappresenta una primaria fonte di reddito per molti frantoiani e agricoltori. Dopo tanti anni di crisi, sembra dunque tornato il sereno sui cieli dell’agricoltura pugliese.
Per documentare davvero la raccolta delle olive abbiamo deciso di sfruttare la piacevole ospitalità di una locale produttrice, Celeste Anguilano, che nel comune di Ascoli Satriano ha raccolto le sue ulive nei due splendidi appezzamenti di terreno siti nelle località “Valle Castagne” e “Mezzana della Terra”.
Come documentato dalle nostre foto e dalla soddisfazione di Celeste, anche in questo angolo dei Monti Dauni la raccolta delle ulive é andata magnificamente, celebrando in tutto e per tutto la qualità dei suoi oliveti di qualità Coratina e Ogliarola. Così é stato anche per tutti gli altri produttori di Ascoli Satriano, che hanno festeggiato sia nei frantoi privati che nella cantina sociale dedicata al locale statista e frate francescano Ruggero Spadavecchia.
In chiusura di articolo, non ci resta che ringraziare per l’ospitalità Celeste Anguilano ed esaltare la qualità delle sue olive del suo olio (che orgogliosamente viene da lei definito “extravergine con 0,34% di acidità), prodotto rigorosamente con metodi biologici, purtroppo non certificati. Ecco, la storia di quest’olio é un esempio lampante della situazione dell’agricoltura: tanta qualità, ma solo in parte valorizzata e ricercata all’esterno. Speriamo che il futuro porti qualcosa di migliore a realtà produttive che, per fortuna, sono comunque in leggera crescita. Donato D’Auria
Raccolta a mano delle ulive nei terreni di Celeste Anguilano
(Foto: Sebastiano Spina)