Torino – Sono molte le realtà che nascono nel centro di Torino, molte sono prive di identità, senza personalità, forse perché molti degli imprenditori che si affacciano al mondo del food-beverage provengono da settori diversi, percepiscono il loro investimento come una moda, aprono locali più curati nell’ immagine che nella sostanza. Non é il caso di Lucia Trinchero e Mauro Bacchetto, soci e compagni nella vita che hanno dato vita ad un locale autentico, vero, che da poco meno di un anno ha aperto i battenti in via Mazzini 48 angolo via Fratelli Calandra, in pieno centro di Torino. Si tratta di una Gastronomia diversa, oserei dire un incubatore di idee che racchiude il concetto del Bistrot parigino, quello più sabaudo della Piola, anche se rivisitato, con un inclinazione verso l’ Osteria del buon umore.
AM PIAS, nome dal dialetto piemontese, vuol dire molto semplicemente MI PIACE e racchiude tutti i contenuti che un amante del gusto ricerca, quali freschezza, semplicità, piatti genuini, sapori e profumi in un ambiente che trasmette calore e per finire un rapporto qualità / prezzo azzeccato.
Lucia e Mauro hanno aperto questo piccolo luogo del gusto dopo 18 anni di professione nel mondo dell’ informatica, la contingenza li ha portati ricercare una location che gli permettesse di esprimere una Cucina non fatta di grandi numeri, ma di soddisfazione per il lavoro. Lo hanno aperto per ritrovare la voglia di svegliarsi felici e recarsi in laboratorio, per alzare la serranda con il sorriso e con in testa sempre buone ricette e idee per migliorare il modello ancora in evoluzione del loro raffinato Bistrot.
Am Pias vi accoglie con un ingresso da Via Calandra, l’ uscio é una vera porta di campagna trasportata nelle vie della Torino bene, l’ambiente é gradevole e curato, con un bancone con vista sulla Cucina dove Mauro ogni giorno crea le proposte da asporto, poche ricette, tutte di giornata oltre che fresche e curate nella scelta dei fornitori e delle materie prime.
In un banco frigo che si affaccia su Via Mazzini si trovano le proposte take away, un modo di mangiare a cui ci stiamo abituando sempre di più, infatti sono molti i clienti che ordinano le leccornie preparate per ritirarle e portarle direttamente in ufficio, a casa, o, nel caso degli artigiani, nella propria bottega, visto che un piatto da “Am Pias” è l’ideale per chi ha poco tempo in pausa pranzo.
Entrando abbiamo visto pochi tavoli, circa una decina di posti a sedere, tutti vuoti ci siamo chiesti perché in una gastronomia, ma sono bastati pochi minuti per vederli occupare da un gruppo di colleghi prima, poi da due commercianti della zona e infine da due amiche di passaggio attratte dalla gradevolezza semplice del locale: anche l’ occhio vuole la sua parte, dopo tutto.
Qui non trovate tavole imbandite, tovaglie di pregio, camerieri che vi servono, potete semplicemente ordinare al bancone e se non avete fretta sedervi per consumare un piatto caldo, tutto rigorosamente servito in piatti e posate di cartone biodegradabile. Insomma, non solo rispetto alle materie prime ma anche dell’ambiente, una scelta che vorremmo vedere sempre più spesso.
Lo spazio é libero, ci si può accomodare per mangiare un piatto di gnocchi fatti a mano al gorgonzola da urlo e allo stesso tempo conoscere il tuo vicino che degusta con grande soddisfazione un piatto di alici fritte. Qui anche i vegani trovano proposte per il loro palato, si possono condividere i piatti e i dolci si distinguono per le diverse proposte, tra Creme Caramel, Bonet, Panne Cotte e la Canellet Bordolaise, una specialità di Mauro. Aperto tutti i giorni dal martedì al sabato dalle ore 10,30 alle 19,30 “Am PIAS” é il luogo ideale per delle merende sinoire veloci, per feste di compleanno o per comunioni e battesimi, in questo caso rivolgendosi per tempo Lucia può personalizzare piccole bomboniereed idee regalo per i vostri ospiti. Sono certo che l’ idea, la voglia e la passione di questi due ex informatici prestati alla cucina sono quell giuste per crescere e far diventare questo piccolo angolo di Torino una meta semplice per i tanti appassionati del gusto. Luigi Massimo Pavanello.