Scoperchiamo la pentola
Caffè San Domenico: torrefazione di qualità in Valle di Susa
18 marzo 2016
Caffè San Domenico: Storia di un presidio Slow Food e del maestro Roberto Messineo
Sant’Antonino di Susa (To) – Verrebbe da dire il caffè é caffè, tutte queste differenze tra una miscela e l’ altra non ci sono. Cosi come nessuno direbbe che una piccola torrefazione é molto più impegnata nella ricerca di nuove varietà e nella sperimentazione rispetto alle grandi aziende nostrane, simboli del caffè nel mondo e in possesso di un fatturato e di una percentuale di quote di mercato da far venire i brividi. Invece tutto questo é possibile, perché a Sant’Antonino di Susa, in Via Moncenisio 10,, nei locali annessi ad un piccolo centro commerciale, si trova la Torrefazione San Domenico: non un luogo di immagine, non una vetrina che vedi di passaggio, ma un luogo concreto da visitare a tutti i costi per visitare il laboratorio di Roberto Messineo, un che parla al caffè, facendone più una ragione di vita che un business. Nella sua piccolo Torrefazione lavora tante varietà che importa da piccole realtà contadine da tutto il mondo. Un’autentica realtà artigianale, dove Roberto trasforma e segue il caffè in tutte le fasi della lavorazione. Tutto inizia con la selezione dei chicchi di caffè verdi, una procedura accurata, poi si passa alla tostatura a temperature basse, che inizia, e continua per un lungo period, in una macchina con una caldaia a legna, dove rigorosamente brucia legno di betulla scelto. Per Roberto non è importante avere alte rese di produzione, ma ottenere il miglior caffè possibile. Per farlo è necessario un vero e proprio rito, si seguono i chicchi con lo sguardo, si tocca la loro consistenza, si respira il loro profumo, attraverso il loro colore, ma Roberto capisce quando sono pronti attraverso il suono che i chicchi rilasciano mescolandosi lentamente tra loro. Questo vuol dire essere torrefattore con la T maiuscola, un lavoro di grande pazienza se vuoi ottenere un prodotto superlativo, un caffè profondamente diverso dagli altri. Qui alla Torrefazione San Domenico si segue veramente un progetto etico, non solo parole, Roberto Messineo lavora con piccoli contadini, con le realtà agricole protette da sempre da Slow Food che, attraverso i presidi aiuta gli stessi a crescere e a portare avanti coltivazioni uniche come l’ Harenna Forest Wilde Coffee, varietà etiope tra le più antiche del mondo. Potrete trovare e degustare questa varietà, che rappresenta un vero e proprio pezzo di storia del caffè, in Piazza San Carlo, salotto buono di Torino, dove la rinomata Confetteria Stratta ha deciso di proporre questa varietà già da un paio d’anni.
Roberto Messineo é anche il fornitore dei grandi vip, dato che in Italia e nel mondo molte prestigiose insegne acquistano il caffè di questo torrefattore di frontiera. Uno dei primi in assoluto (e non avevamo dubbi, conoscendone il talento, il palato e la percezione dei profumi) ad utilizzare le miscele San Domenico é il grande chef Davide Scabin, del Combal Zero di Rivoli. La loro collaborazione é molto di più che un rapporto cliente fornitore, visto che dura da vent’anni,quando che si incontratono questi due miti, due persone che possono solo portare un valore aggiunto al caffè, perché (e ne siamo sicuri, conoscendoli entrambi) fanno il loro lavoro con tanta passione, con tanto amore. Il loro é un binomio che continua e, speriamo, continui e li porti a scoprire nuovi caffè del mondo.
Messineo é una persona semplice, un professionista che cura il rapporto con i suoi cliente dall’ ordine alla consegna, mettendoci sempre la faccia e guadagnandosi la loro stima (addirittura nella sua biografia Enrico Montesano, suo cliente particolare, gli dedica un capitolo del libro). Questo é il profilo di un uomo che passa dalla formazione e consulenza ai grandi del Caffè e alle Università, sino ad una presenza territoriale con le trattorie del territori. Io, personalment, ho bevuto per la prima volta il caffè San Domenico in quel di Caprie non in un locale di tendenza o di moda, ma in una semplice e concreta Trattoria datata 1903, la Società Operaia di Mutuo Soccorso di Paolo Borgesa, dove potrete mangiare la miglior selvaggina della valle. Cinghiale, Capriolo, questo e tanto altro sono i piatti forti di questo covo di un nutrito gruppo di cacciatori della zona. A fine pasto, sarà splendido bere un buon caffè San Domenico che vi lascerà una bocca pulita, persistente, un retrogusto che non dimenticherete. Luigi Massimo Pavanello
Una delle miscele d’eccellenza della Torrefazione San Domenico