La cuoca Giulia racconta Cinemambiente di Torino

Nell’ultima edizione del festival Cinemambiente svoltasi a Torino dal 5 al 12 giugno è stato presentato il documentario “Allergy alert: paranoia in our immune system” di C. Dannoritzer.

Dal glutine alle arachidi, dal polline agli acari della polvere le allergie stanno aumentando tanto da fare prevedere che entro il 2050 una persona su due presenterà manifestazioni allergiche. Possiamo ricercarne le cause esclusivamente in una predisposizione genetica? Il nostro sistema immunitario si attiva quando viene in contatto con sostanze che ritiene tossiche e ci permette di sopravvivere, ma quando l’attivazione e la risposta non sono proporzionate alla causa ci creano dei problemi. Perché  allora non riesce a fare questa distinzione?

Gli studi scientifici cercano di mettere in relazione lo stile di vita (l’allontanamento dalla natura, dalla terra e dagli animali, l’uso di detersivi chimici), le abitudini alimentari (la completa eliminazione di alcuni alimenti ritenuti rischiosi come le arachidi dalla dieta dei bambini), le caratteristiche dell’ambiente cittadino (i tipi di piante che costituiscono i viali alberati, le polveri sottili) per trovare nuove soluzioni a questo problema.

Per chi come me si occupa di ristorazione da oltre 20 anni, l’evoluzione del problema è evidente: negli anni 90 si poteva cucinare utilizzando qualsiasi ingrediente, oggi invece bisogna strutturare menù in cui vi siano portate senza glutine, o senza lattosio, o senza prezzemolo, o senza peperone, o senza pomodoro e via di seguito.

Forse ci siamo dimenticati l’elemento principale: il nutrizionista ci dice cosa dobbiamo mangiare per riuscire a svolgere l’attività fisica a cui ci sottopone il personal trainer dopo la quale dobbiamo andare dal fisioterapista per riuscire a ricominciare questo circolo in maniera sempre più ossessiva… ma ascoltare quello che ci dice il nostro corpo? Mangiare alimenti naturali e non barrette proteiche, fare attività fisica quando si ha energia in esubero e non quando lo dicono le tabelle di allenamento, riposare quando si iniziano a sentire dei dolori o rinforzare i punti deboli con esercizi mirati primo di arrivare ad operazioni chirurgiche. Forse questo è troppo semplice e ci porterebbe ad essere anche un po socialmente emarginati, perché alle cene tra amici non si potrebbe essere quello che fa perdere 20 minuti al cameriere per fare le ordinazioni, o quello che conosce tutti gli ortopedici e può parlare di tendiniti e menischi o di integratori e sali minerali.

Ma saremmo almeno quelli che si son goduti e si godono le cose belle della vita, il cibo, il bere, la natura, l’attività fisica. Perché, come conclude il documentario, “le allergie sono campanelli di allarme del nostro corpo”. Giulia Delmastro