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Ambiente, Paesaggio

Un Convegno al Grattacielo Regione Piemonte per ricordare i 100 anni della Legge Serpieri

24 novembre 2023

Torino – Venerdì 24 novembre 2023, presso la Sala Trasparenze del grattacielo della Regione Piemonte, si è svolto un interessante convegno dedicato ai cento anni della Legge Serpieri, prima legge del nostro Paese dedicata alla tutela delle superfici boschive e del paesaggio.
Il convegno, organizzato dall’Accademia di Agricoltura di Torino e dalla Regione Piemonte, ha voluto mettere in luce gli aspetti pionieristici e innovativi di quella che è stata un’esperienza legislativa apripista per il nostro Paese.

Ad aprire il convegno, dopo i saluti istituzionali di rito, è stato il Professor Marco Devecchi, Presidente dell’Accademia di Agricoltura torinese e professore presso il dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università di Torino, che ha ricordato il ruolo di apripista del convegno dedicato alla Legge Serpieri, che costituisce il primo appuntamento di una serie di convegni dedicati al mondo agroalimentare che la Regione Piemonte organizzerà nei prossimi mesi.
Con la sua azione legislativa, Arrigo Serpieri portò, non esitiamo a dirlo, la tutela dell’ambiente nel diritto italiano. Il suo Regio Decreto 3267/1923 è, infatti, la punta dell’iceberg di un’azione accademica e legislativa che dura da inizio secolo fino agli anni Cinquanta. Serpieri fu, certamente, un uomo politico del Ventennio fascista, ma la difesa dell’ambiente e i primi abbozzi di “sfruttamento sostenibile” delle risorse ambientali presenti nella sua azione politica lo rendono tutt’oggi un esempio di politico attento alla difesa dell’ambiente e un accademico attento ad organizzare i primi percorsi accademici dedicati al mondo agrario e forestale. Fu proprio grazie a Serpieri, infatti, che fu introdotto nella nostra legislazione il “vincolo ambientale” per scopi idrogeologici, oltre a pratiche di “conservazione e continuità produttiva” per quanto riguarda la silvicoltura.

Il convegno dedicato alla Legge Serpieri è stato animato da 6 relazioni e da un dibattito finale, che hanno spaziato sulle origini, i contenuti e l’evoluzione fino ai giorni nostri delle tematiche poste dalla Legge Serpieri, con il contributo di tutti gli attori coinvolti nella tutela e nello studio del territorio, dai Carabinieri Forestali (con il Generale Benito Castiglia e il dott. Diego Noveri) all’Università di Torino, con il professore di assestamento forestale Giovanni Bovio, fino al Corpo Forestale dello Stato, protagonista della corretta applicazione della Legge Serpieri e delle leggi seguente, con l’ex comandante provinciale di Torino, dott. Livio Iacomuzio.
L’interdisciplinarità dei relatori presenti testimonia, dunque, l’importante impalcatura della Legge Serpieri, tutt’ora valida, ma anche la necessità, per le istituzioni, di fare rete per studiare e proteggere i nostri territori con strategie pragmatiche e mirate, oltre che con adeguate risorse.

Ancora oggi, infatti, si parla quasi sempre della corretta applicazione del vincolo idrogeologico solo in seguito alle piccole e grandi tragedie che mettono in pericolo territori, animali e persone. La nostra testata ritiene, inoltre, che la soppressione del Corpo Forestale dello Stato non abbia portato benefici, né di natura economica (vista la permanenza di tanti “corpi” locali di dubbia efficacia) né di natura organizzativa, visto lo scorporo delle diverse specialità del Corpo Forestale dello Stato, non tutte trasferite ai Carabinieri Forestali. Solo un assetto coerente dal punto di vista della prevenzione del dissesto consentirebbe, a nostro avviso, una piena applicazione dell’impianto della Legge Serpieri, il cui centenario ha contribuito ad una meritoria di riscoperta della legge stessa. Luigi M. D’Auria

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