Cibus compie diciotto anni e continua a crescere
Parma – Cibus compie diciotto anni e si conferma lo spazio fieristico leader per quanto riguarda la promozione delle aziende del settore alimentare italiano. Come anticipato dagli organizzatori dell’evento, andato in scena presso “Fiere di Parma” dal 9 al 12 maggio, erano presenti diverse migliaia di buyers ed operatori del settore da tutto il mondo. L’obiettivo, comune a tutti, era quello di tessere una ragnatela di contatti e collaborazioni con le più importanti aziende italiane di ogni settore alimentare, dalle carne ai cibi vegani.
Al convegno di presentazione di Cibus erano presenti diversi esponenti del Governo, tra cui i Ministri Martina e Lorenzin e il sottosegretario Scalfarotto. Tutti si sono concentrati sulla lotta all’italiana sounding e sull’importanza del riconoscimento della qualità italiana, anche nell’ambito del TTIP, il trattato di collaborazione commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti. Del resto, il nostro Governo deve dimostrare che l’EXPO 2015 é stato un punto di partenza e non di arrivo per lo sviluppo dell’industria alimentare nostrana.
Panche quest’anno, lo spazio fieristico di Fiere di Parma si é dimostrato all’altezza della situazione. Cibus, inoltre, si é confermato un evento importante per una città che vuole trasformare l’industria e il turismo agroalimentare per farsi conoscere in tutto il mondo. Per ora, la città emiliana ha ottenuto l’importante riconoscimento di “Città Unesco della Gastronomia”, titolo che potrebbe rappresentare un enorme volano per lo sviluppo dei settori dell’economia appena citati.
Come abbiano già accennato in precedenza, le dimensioni di Cibus erano davvero considerevoli. Con una punta di orgoglio Luigi Scordamaglia, presidente di Federalimentare ha affermato che Cibus non é una semplice fiera, ma il simbolo stesso dell’agroalimentare italiano. Tra tutti i settori, la nostra testata ha deciso di concentrarsi sulle aziende della filiera del grano, dalla farina al prodotto finito. Siamo convinti, infatti, che rivalutare la filiera di un prodotto da sempre destinato ad una produzione di massa sia indispensabile per lo sviluppo sostenibile di alcune zone del nostro Paese, soprattutto al sud. Tra le aziende produttrici di pasta, segnaliamo le pugliesi Tamma e Granoro, tutte e due situate in Puglia, precisamente nella zona particolarmente votata della Capitanata. Vengono dal nord, invece, le aziende “Molino Rossotto” e Felicetti, che vogliono dimostrare che in ogni parte d’Italia si producono paste di qualità.
iIn conclusione di articolo non ci resta altro che fare i complimenti agli organizzatori dell’evento, in primis Federalimentare Fiere di Parma. A loro va il merito di aver creato un evento di rilevanza internazionale, che consente alle aziende più importanti del nostro paese di incontrare importanti buyers del mondo del cibo, ma anche ad aziende meno conosciute (ci riferiamo, per esempio, alla Fiordelisi di Stornarella e alla Agrigelo di Ascoli Satriano) di farsi conoscere sui mercati internazionali. Luigi M. D’Auria