Grandi progetti di sviluppo per nove comuni piemontesi
Piobesi torinese (To) – Nello splendido castello di Piobesi Torinese (antico maniero ristrutturato nell’Ottocento dal primo ambasciatore americano in Italia) si é svolto un interessante convegno dal titolo:”Il Feudo dei Nove Merli nella Blu-Economy piemontese”, che ha visto la presenza di importanti membri delle istituzioni, tra cui il vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, gli europarlamentari Alberto Cirio e Davide Viotti e la Vice presidente del Consiglio Regionale piemontese (con delega all’Unione Europea) Daniela Ruffino.
Prima di addentrarci nei particolari del convegno, conviene ricordare ai lettori il concetto di Blue-Economy. Questa scuola di pensiero inerente all’economia predica un incontro tra “Stato Sociale”, nel senso che gli enti locali e lo stato partecipano direttamente alla vita politica, e liberismo, visto che non viene messa in discussione la libertà di impresa, che resta fondamentale e centrale. Inoltre, viene affermato con forza il principio della condivisione e della concordia, sia tra imprenditori (che devono fare squadra per unificare i regimi produttivi) sia tra politica e mondo dell’imprenditoria. Sono decisamente numerose le analogie tra questo sistema e quello della “sharing Economy”.
Proprio a questo tipo di sistema economico hanno rivolto la loro attenzione nove comuni situati tra le città di Torino e Pinerolo, che hanno deciso di cooperare dando vita al “Feudo dei Nove Merli”, nome mutuato dal simbolo della potente famiglia piemontese dei Piossasco, che dominó questi territori per molti secoli. L’obiettivo non é costituire un unico ente amministrativo, bensì lavorare insieme per valorizzare le eccellenze (tra cui non si up citare la scuola di cucina I.F.S.E., che ha sede proprio nel Castello di Piobesi) e ottenere fondi, nazionali ed europei, che possano aiutare il territorio a crescere dal punto di vista economico. In particolare, i primi sforzi dovrebbero essere concentrati per ottenere i finanziamenti del P.S.R (Piano di Sviluppo Rurale), che potrebbero aiutare tanti contadini in difficoltà ma che, come dimostrato da numerose inchieste dell’UE, sono spesso sprecati e non utilizzati.
La nostra testata non può che lodare un’iniziativa come questa, davvero più unica che rara in un un Paese, il nostro, che viene spesso definito dei 100 o addirittura dei mille campanili. Speriamo dunque che questo progetto non resti solo sulla carta e che possa davvero aiutare molte persone che abitano nel “Feudo dei Nove Merli”.
Da notare, inoltre, il fatto che la maggioranza dei politici presenti fossero esponenti del centro-destra. Possiamo dunque affermare senza paura di essere smentiti, che questo evento ha avuto una certa rilevanza politica, oltre che sociale. I cosiddetti “moderati” (o popolari, come sono chiamati nel Parlamento Europeo) hanno bisogno di recuperare buona parte del consenso perso, se non vogliono essere, almeno in Piemonte, una forza decisamente minoritaria. Provarci con eventi di questo tipo significa, quantomeno, aver trovato la strada per provare a compiere questo “miracolo”, date le percentuali molto basse ottenute nel recente passato. Luigi M. D’Auria